Adriano Prosperi ha ricevuto dal presidente del consiglio regionale Riccardo Nencini il riconoscimento che l’associazione Fiera del Libro Toscano assegna ogni anno a chi tiene alto il nome del Granducato in letteratura.

E’ stato assegnato ad Adriano Prosperi il riconoscimento che l’associazione Fiera del Libro Toscano assegna ogni anno a chi tiene alto il nome del Granducato in letteratura. In una cerimonia tenutasi in Palazzo Pantiatichi a Firenze, il presidente del consiglio regionale Riccardo Nencini ha consegnato a Prosperi, docente alla Normale di Pisa, il premio conseguito con il saggio “Dare l’anima. Storia di un infanticidio”, edito da Einaudi. “Il saggio – spiega Nencini – testimonia la ricerca attenta fino allo scrupolo, che ha impegnato l’autore per quasi vent’anni, e la scrittura chiara: caratteristiche che collocano Prosperi tra i maggiori storici italiani.”

Il libro, ambientato nallla Bologna de 1709, ricostruisce la storia della servetta Lucia, sedotta e messa incinta da un giovane prete: la ragazza ucciderà il bambino subito dopo il parto. Attraverso la vicenda Prosperi indaga l’atteggiamento della Chiesa nei confronti della donna, del sesso e della maternità. L’associazione Fiera del Libro Toscano, nata a San Miniato dodici anni fa per iniziativa di Riccardo Cardellicchio, Franco Polidori e Fabrizio Mandolini e oggi presieduta da Isabella Gagliardi, ha attribuito per il 2005 altri premi: alla rivista Erba d’Arno per i venticinque anni anni di attività, a Fabrizio Borghini per il libro “Lorenzo Milani, gli anni del privilegio” (Grandevetro-Jaca Book), a Mario Lancisi per il suo “No alla guerra” (Piemme), a Sibilla della Gherardesca per “La mia Toscana” (Sperling & Kupter), a Marileno Dianda per “Monte Purgatorio” (Edizioni dell’Erba), a Carlo Lapucci per “Teatro a buon mercato” (Fr editore), a Luigi Testaferrata per “La morte e l’allerira” (Titivillius), e a Marco Cipollini per il poema “Sirene” (Ets), quindicimila versi che raccontano la Toscana dal dopoguerra al Sessantotto.