Una raccolta dei testimoni più significativi relativi ai rapporti tra musica e filosofia nella Grecia antica, presentati attraverso il testo greco, una traduzione originale in italiano e un ampio commento.

E’ l’obiettivo del progetto di ricerca “I filosofi e la musica” coordinato da Francesco Pelosi, ricercatore della Normale, vincitore di un finanziamento ministeriale nell’ambito del programma “Futuro in Ricerca 2013”.

Negli ultimi decenni la musica greca antica è stata oggetto di un interesse sempre crescente. Diversi lavori hanno messo in evidenza, da molteplici punti di vista, come questo ambito di studi sia in grado di aprire il campo ad una rilettura di numerosi motivi -letterari, filosofici, storici, antropologici- in una chiave interpretativa innovativa e promettente. In particolare, il legame tra temi filosofici e musicali, presente in numerosi testi antichi, disegna i contorni di uno specifico campo di indagine, la cui esplorazione, tuttavia, non è stata sin qui condotta in maniera sistematica e approfondita. Non esiste attualmente uno studio che, attraverso l’analisi accurata di un ampio numero di fonti (tradotte e commentate), mostri come i filosofi greci, dall’età arcaica a quella tardoantica, si siano sistematicamente interessati alla musica in quanto strumento in grado di intervenire sulla psiche umana, condizionando comportamenti individuali e meccanismi di aggregazione sociale, e alla teoria e alla prassi musicali come ad ambiti ricchi di nozioni e fenomeni rilevanti da un punto di vista filosofico.

Il progetto I filosofi e la musica intende colmare questo vuoto, realizzando una raccolta dei testimoni più significativi relativi ai rapporti tra teorie filosofiche e musicali nella Grecia antica. Le fonti sono presentate attraverso il testo greco, accompagnate da una traduzione originale in italiano e interpretate in un ampio commento. La raccolta è organizzata secondo un ordine cronologico, muovendo dalle problematiche testimonianze sul primo Pitagorismo per arrivare ai commenti Neoplatonici.

I tre principali ambiti di indagine evidenziati nel commento sono: a) la cosiddetta teoria dell’ethos musicale, crocevia di importanti riflessioni sull’impatto che la musica ha sulla mente e il corpo, e il suo ruolo all’interno di teorie educative e politiche; b) lo statuto della scienza dell’armonia e il suo legame con le teorie della conoscenza, la metafisica e la cosmologia; c) le teorie acustiche e percettive. Particolare attenzione è dedicata allo studio di termini cruciali tanto nel linguaggio filosofico, quanto in quello musicale (per esempio, ‘harmonia’, ‘symphonia’). Ampio rilievo è dato, inoltre, all’analisi di quelle riflessioni in cui l’interesse per il fenomeno musicale si è trovato al centro di particolari strategie dottrinali ed esegetiche: è il caso della tendenza alla ‘pitagorizzazione’ della filosofia platonica, riscontrabile nel Neoplatonismo, e del reimpiego ‘ideologico’ di elementi musicali all’interno dell’attività esegetica.