Edizioni Einaudi



Di che cosa parliamo quando parliamo di Medioevo? Tutti sono ormai concordi: non esiste un solo Medioevo, ne esistono molti: quello dei mercanti e quello degli artisti, quello della Chiesa e quello dei principi, quello delle cronache contemporanee e le infinite rivisitazioni e reinvenzioni posteriori, da Vasari a Walt Disney…

Per raccontare tutto questo, l’Einaudi propone, nella prestigiosa e rinnovata collana Grandi Opere, Arti e storia nel Medioevo una serie di quattro volumi nati da un progetto di Enrico Castelnuovo, Paolo Fossati e Giuseppe Sergi.

L’opera mette dunque in scena un vivace dialogo tra storici dell’arte, attenti alla portata culturale dei documenti figurativi, e storici delle realtà sociali e politiche medievali, che sanno cogliere i molteplici punti di contatto con la nascita e lo sviluppo delle civiltà artistiche.

Da questo dialogo scaturisce la ricostruzione di un’immagine del Medioevo che sgombra il campo da qualsiasi schematismo rigido e monolirico, per concentrare, invece, l’attenzione soprattutto sui momenti di scarto, sulle zone d’ombra, sulle evoluzioni diacroniche ma anche sulle differenze geografiche e culturali.

Arti e storia nel Medioevo conterrà, complessivamente, oltre cento saggi, scritti da studiosi di diverse nazionalità e diverso orientamento: accanto a personalità ormai affermate nel campo troviamo molti giovani esponenti delle ultime tendenze metodologiche che da poco si sono fatti conoscere nel panorama degli studi medievistici; grandi storici della civiltà e dell’arte bizantina si confrontano con i maggiori specialisti delle tecniche artistiche del Medioevo occidentale.

Da questi incontri nasce un’opera che affronta i grandi problemi della civiltà del Medioevo, ma non risparmia stimolanti incursioni nell’immaginario e nella psicologia dell’uomo medioevale: troviamo un inquadramento cronologico e geografico radicalmente innovativo nei metodi, ma contemporaneamente arriviamo a chiederci, con stupore, quale poteva essere la percezione del tempo e dello spazio per uomini che abitavano e viaggiavano in un’Europa completamente diversa da quella che conosciamo oggi.

Accompagnati da parole e immagini, vediamo scorrere dinanzi agli occhi i paesaggi delle campagne, delle foreste e delle città, ma anche dipanarsi una vera e propria geografia dei luoghi mentali: come rappresentare il tempo e il suo passaggio? Come rendere visibili i panorami dell’aldilà o dell’immaginario, tra Inferni, Paradisi e terre incognite? E ancora, che cosa cambia nell’organizzazione della vita e del lavoro quando alle ore scandite dalle campane si sostituiscono quelle misurate dagli orologi?

Questa nuova Grande Opera, che affronta un periodo lungo dieci secoli, non vuole dunque essere una storia dell’arte medioevale particolarmente aperta alla storia politica e sociale; ne una storia del Medioevo che faccia largo uso di documenti figurati. Intende piuttosto pensare la società medioevale come un contesto attivo in cui operano committenti, spettatori e artisti, ed esplorare il rapporto che, in un tempo così lungo, si è instaurato e sviluppato tra il pubblico e le opere d’arte.

Ogni volume di Arti e storia nel Medioevo è corredato da un ricchissimo apparato iconografico: accanto a immagini che illustrano, accompagnano e approfondiscono testi dei vari saggi, il lettore troverà inserti tematici che vengono a comporre una sorta di atlante figurato della cultura visiva medioevale; un affascinante e rigoroso spettacolo che, dalla rappresentazione dei paesaggi, ci conduce attraverso i mestieri degli artisti, i labirinti dell’iconografia e le caleidoscopiche rappresentazioni che del Medioevo hanno dato gli uomini dei secoli posteriori, dal Rinascimento ai nostri giorni.

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