Erwin Neher, premio Nobel per la medicina nel 1991 per “le scoperte sulla funzione dei singoli canali di ioni nelle cellule”, terrà mercoledì 5 marzo alle 15 alla Scuola una conferenza dal titolo Current Frontiers in the Neurosciences.

Studiare funzioni e funzionamento del cervello a partire dal genoma e dalle molecole che attivano le sinapsi. Questo l’approccio scelto dal premio Nobel per la medicina Erwin Neher del Max Planck Institute for Biophysical Chemistry di Gottingen per portare avanti la ricerca nel campo delle neuroscienze. Questo l’argomento del Colloquio della Classe di Scienze del 5 marzo 2008, in programma nella Sala degli Stemmi nel Palazzo della Carovana in piazza dei Cavalieri a Pisa alle 15.

Erwin Neher, nato a Landsberg am Lech nel 1944, è uno dei più importanti biofisici del panorama internazionale. Dopo essersi diplomato in Germania, nel 1967 si è laureato presso l’Università del Wisconsin a Madison. Tornato in Germania, è stato ricercatore, poi, a partire dal 1972, direttore del Max Planck Institute for Biophysical Chemistry di Gottingen.

Nel 1974, Bert Sakmann, medico e biologo cellulare tedesco, entrò a far parte dello staff dell’istituto e del laboratorio di Neher. Tra i due scienziati cominciò un rapporto di collaborazione che li portò a lavorare insieme nel campo della fisica delle membrane, una branca della biologia nella quale si studiano le membrane cellulari utilizzando i principi della fisica. Principale risultato delle loro ricerche fu la scoperta che i segnali all’interno della cellula, e fra una cellula e l’altra, vengono trasmessi per mezzo di correnti elettriche che attraversano i cosiddetti “canali ionici”, ovvero grosse molecole proteiche, localizzate nello spessore delle membrane, dotate di una cavità centrale capace di aprirsi o chiudersi per consentire o impedire il passaggio di ioni.

Per studiare i singoli canali ionici, Neher e Sakmann hanno sviluppato una nuova tecnica, denominata patch-clamp. La strumentazione utilizzata consiste di un tubo di vetro sottilissimo, che viene posto in contatto con una porzione estremamente ridotta della superficie della membrana cellulare. La ricerca di Neher e Sakmann sui canali ionici ha costituito un progresso scientifico immenso, che ha aperto nuove frontiere alla biologia cellulare. La tecnica del patch-clamp ha infatti consentito agli scienziati di lavorare con cellule molto più piccole di quelle a cui si erano dovuti limitare usando i metodi precedenti. Nel 1986, Neher e Bert Sakmann hanno vinto il Louisa Gross Horwitz Prize e nel 1991 il Nobel per la Medicina. In seguito le ricerche sui canali ionici hanno trovato applicazione nello studio di malattie, come la fibrosi cistica, che comportano difetti nel funzionamento di questi canali e hanno permesso la messa a punto di farmaci attivi solo su particolari canali ionici.

Il prossimo appuntamento con i Colloqui della Classe di Scienze si terrà il 30 aprile 2008: Hendrik W. Lenstra dell’Università di Leiden terrà la conferenza Escher and the Droste effect, a proposito delle strutture matematiche sottese alla litografia di Escher Print Gallery.