Dedicato ad Alessandro Faedo, ospiterà gli allievi delle due scuole superiori pisane. Salvatore Settis, per la rivista “Architetture delle province”, ricorda l’importanza della vita collegiale per una istituzione come la Normale di Pisa.

di Salvatore Settis

L’apertura del nuovo collegio “Alessandro Faedo” di via del Giardino rappresenta per la Scuola Normale Superiore un traguardo importante. Sin dalla sua fondazione da parte di Napoleone I nel 1810, la Normale ha sempre avuto un carattere collegiale: tale fu la sua prima sede nel convento di San Silvestro (da pochi anni riassegnato dallo Stato alla nostra Scuola in uso perpetuo), tale fu da subito la rifondata Scuola Normale del Granducato, che in seguito a motu proprio di Leopoldo II ebbe la sua sede nello storico Palazzo della Carovana in piazza dei Cavalieri (già Palazzo degli Anziani della Pisa comunale e marinara). A quel primo collegio (maschile) si aggiunse nel 1958 il collegio “Domenico Timpano” (femminile), in Lung’Arno; e più tardi, destinato il Palazzo della Carovana a studi di docenti, strutture della Direzione, dell’amministrazione e della biblioteca, si vennero costituendo i collegi “Alessandro D’Ancona”, “Enrico Fermi” e “Giosue Carducci”. Nell’ambito della Scuola Normale cade infine da alcuni anni (per convenzione con la Fondazione Puteano), l’antico Collegio Puteano, istituito dall’arcivescovo di Pisa Carlo Antonio Dal Pozzo nel 1604 e ora adibito a centro di alta matematica e a foresteria della Scuola.

La struttura collegiale della Normale non fu una scelta casuale, e meno ancora lo è la costante politica della Scuola, che sulla residenza dei propri allievi in collegi ha sempre puntato. In un luogo di formazione d’élite, intensa e fondata in primo luogo sul capillare scambio di idee, su una sorta di “mutua educazione” fra maestri e discepoli, fra gli studenti più avanzati e gli ultimi arrivati, fra i cultori delle Scienze e quelli delle Lettere, la condivisione di una vita comune, quale solo un collegio può garantirla, è essenziale; e perciò è da sempre consustanziale all’immagine stessa della Scuola. Esperienza umana e formazione scientifica si intrecciano in Normale in modo inestricabile, facendone quella scuola di vita su cui tanto ha insistito il suo allievo più illustre, il Presidente Carlo Azeglio Ciampi.

Per alcuni decenni, dal 1931 al 1967, alla Scuola Normale Superiore fecero capo anche il Collegio “Mussolini per le scienze corporative” e il “Collegio Nazionale Medico”, poi fusi nel Collegio “Medico-Giuridico”: e fu, quello, il primo nucleo dal quale si sarebbe più tardi costituita una Scuola Superiore sorella della Normale, la Scuola Superiore Sant’Anna. Il collegio “Alessandro Faedo” di via del Giardino, in quanto edificato e gestito in comune dalle due Scuole pisane, rappresenta però non tanto un ritorno alle origini, quanto l’inizio di una nuova fase, in cui le due Scuole riaffermano la propria missione comune, quella della formazione di alta qualità, e si ripromettono di favorire la crescita civile, culturale e morale dei propri allievi anche incoraggiando il crearsi di un comune ambiente di vita e di studio.

La dedica di questo nuovo collegio ad Alessandro Faedo, normalista e poi rettore dell’Università di Pisa, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche e senatore, non ha nulla di casuale. Essa vuol riconoscere non solo i meriti di un ottimo matematico che seppe farsi eccellente organizzatore culturale, ma in Alessandro Faedo individua anche uno dei molti legami storici fra le due Scuole: come era stato Giovanni Gentile, normalista e direttore della Normale, ad annettere alla sua Scuola i collegi Giuridico e Medico, così fu il normalista Alessandro Faedo che fortemente volle promuovere la creazione a Pisa di una seconda Scuola Superiore per la formazione dei giovani nelle discipline che in Normale non erano rappresentate. E’ perciò giusto che nel nome di Alessandro Faedo, a cui tanto deve la cultura italiana e in particolare Pisa, si inauguri una nuova fase nella vita comune delle due Scuole e dei loro allievi.