La dimensione politica dell’opera di Petrarca al centro di una tavola rotonda alla Scuola Normale. Lunedì 28 gennaio, a partire dalle 9.30 fino alle 18 nella Sala Stemmi del Palazzo della Carovana.

Tra gli aspetti più interessanti degli studi che si sono sviluppati attorno al centenario del 2004 c’è stata l’attenzione affatto nuova alla dimensione politica di Petrarca, sin qui trascurata o sottostimata. L’atteggiamento politico del Petrarca si organizza intorno alla fiducia di fondo nel superiore valore della storia e della cultura sulla politica “attiva” intesa come pratica effettiva e minuta, e sui puri rapporti di forza militari; il poeta umanista rivendica, per usare una definizione felice, «la superiorità della memoria sulle contingenze della politica».

Proprio nel momento in cui si comincia ad avere un quadro complessivo di un’azione culturale come quella che caratterizzò la vita di Petrarca, senza uguali nell’Europa del tempo, non si può non scoprirne le formidabili e innovative valenze politiche. Dei contributi recenti e delle nuove prospettive che si aprono discuteranno noti studiosi petrarchisti quali Gabriele Baldassari, Maria Grazia Blasio, Giuliana Crevatin, Ugo Dotti, Enrico Fenzi, Giacomo Ferraù, Riccardo Fubini.