L’analisi delle esposizioni d’arte di un’epoca come specchio delle diverse immagini di quel periodo storico. Su questa linea si sviluppa il volume delle Edizioni della Normale Medioevo/Medioevi. Un secolo di esposizioni d’arte medievale, a cura di Enrico Castelnuovo e Alessio Monciatti. Alla presentazione del libro in programma a Milano (Pinacoteca di Brera, Sala della Passione, martedì 3 giugno alle 17) interverranno, oltre a Enrico Castelnuovo, Carlo Bertelli e Gianfranco Fiaccadori.

Inizia con le mostre didattiche di John Ruskin e la costruzione del Borgo Medievale di Torino nel 1884 per approdare alla mostra giottesca del 1937 a Firenze. Spazia fino a Parigi, Aquisgrana e New York, dove nel 1970 il Metropolitan ospitò l’esposizione The Year 1200. È la rassegna delle diverse immagini del Medioevo contenuta nella raccolta di saggi e studi che costituiscono il volume Medioevo/Medioevi. Un secolo di esposizioni d’arte medievale, appena pubblicato dalle Edizioni della Normale.

Il libro, che comprende anche un capitolo sull’esposizione Arte lombarda dai Visconti agli Sforza che si tenne a Milano nel 1958, esattamente mezzo secolo fa, sarà presentato martedì 3 giugno alle 17 nella Sala della Passione della Pinacoteca di Brera in via Brera 28 a Milano. Interverranno all’incontro, oltre ad uno dei due curatori dell’opera, Enrico Castelnuovo, professore emerito di Storia dell’Arte della Scuola Normale Superiore di Pisa, Carlo Bertelli dell’Università della Svizzera Italiana e Gianfranco Fiaccadori dell’Università degli Studi di Milano.

Il volume parte da una serie di seminari sulla storia delle mostre d’arte medievale che si sono tenuti alla Scuola fra il 2002 e il 2004, a loro volta nati per rispondere alla domanda: quali immagini del Medioevo si sono volute dare attraverso le esposizioni? Infatti, se la ricezione di un’epoca storica è fortemente connessa alla rappresentazione che ne viene data, le esposizioni di opere d’arte possono rappresentare una chiave d’accesso privilegiata, e duplice, ai periodi storici oggetto d’indagine, in questo caso il Medioevo. Duplice, perché comprende sia il piano specifico degli oggetti di studio, sia quello della loro fortuna critica, entro cui si esprime una particolare accezione del rapporto tra presente e passato.

Il volume curato da Castelnuovo e Monciatti si inserisce in questa prospettiva e intende offrire un’originale rappresentazione dell’arte medievale nei suoi contenuti peculiari e nella fortuna che essa ha avuto dall’Ottocento fino ai giorni nostri.

(sw)