Ed. Mondadori, I Meridiani, pp. XI-1852

Esce per I Meridiani di Mondadori il secondo volume che raccoglie una scelta di testi narrativi dello scrittore giapponese composti fra il 1962 e la morte.

Oltre a due racconti di diverso tenore e lunghezza (“Fontane nella pioggia” e “Il pellegrinaggio ai tre santuari di Kumano”) e a “Il sapore della gloria”, compaiono qui i quattro romanzi (“Neve di primavera”, “A briglia sciolta”, “Il tempio dell’alba”, “La decomposizione dell’angelo”) che compongono “Il mare della fertilità”, la tetralogia in cui Mishima volle racchiudere tutta la sua visione della vita, del mondo e dell’arte, mescolando buddhismo e psicanalisi, letteratura classica, discipline marziali e culto della bellezza.

Yukio Mishima, nato a Tokyo nel 1925 e morto suicida nel 1970, è tra i casi letterari e sociali più interessanti del la cultura giapponese di questo periodo. In lui è una convivenza di modernità, nella capacità di esprimere il disagio esistenziale e sociale rispetto alla civiltà industriale, sulla linea dei migliori colleghi europei e occidentali contemporanei; è una forte tensione ideologica tradizionalista e reazionaria.

Iniziò a 19 anni con un volume di racconti. Seguirono i romanzi: Confessioni di una maschera (1949), I colori proibiti (1951-1952), La morte di mezza estate (1953), La voce delle onde (1954), Il padiglione d’oro (1956), Patriottismo (1960), Il sapore della gloria (1963), Il mare della fertilità.