Economici Bompiani 2005



Il Volto e l’Anima – come insegnano l’antica fisiognomica e la più recente psicologia – non sono due entità che si contrappongono. L’anima prende forma nel volto, esprimendo quello che lei crede o che in quel momento vuole esprimere; il volto, da parte sua, condiziona l’anima e i suoi disagi: un naso storno, uno sguardo liquido, un mento sporgente…

Non c’è un solo volto per l’anima di ciascuno, ma tanti volti. E ogni ritratto, per Pericoli è un piccolo furto. La trattazione e l’analisi è condotta a partire da 18 varianti inedite del ritratto di Beckett nel centenario della sua nascita.

“Ogni faccia è la base dell’espressione, come se, essendo tutto il resto eredità, mistero o caso, solo essa fosse stata plasmata consapevolmente dall’animo interiore.”

Così Joseph Conrad dice del volto. Ogni giorno, le espressioni della nostra anima scrivono sul nostro viso una pagina di quel racconto, in perenne revisione, che è il volto di ciascuno di noi. Tullio Pericoli ne ha osservato l’alfabeto, ne ha cercato la grammatica, ha studiato le combinazioni e le tracce che l’anima disegna

sulla superficie del viso. Per la prima volta, in questo libro scrive di tale mistero, non più solo nel linguaggio figurativo a lui consueto, ma nel linguaggio delle parole, raccontando la sua esperienza: il suo modo di osservare le persone, il suo modo di analizzarne le facce, il modo — a lui stesso misterioso — in cui da pochi segni schizzati su un foglio, a un certo punto, prende corpo la personalità di un volto. E del mistero espressivo dei ritratti ci offre un’antologia inedita:

dieci variazioni su quell’intrico di segni che è il volto di Samuel Beckett.

Come la usiamo? Quanto la controlliamo?

Come sì compongono 5 segni sulla sua superficie e come si scompongono per farne un ritratto?

Quali geometrie e quali sorprese e asimmetrie rivela a chi sa osservarla?

Tullio Pericoli riflette sulla sua esperienza di pittore e disegnatore di volti, scrivendo il racconto dei suoi ritratti.

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