Pubblichiamo l’intervento che il presidente emerito della Repubblica senatore Carlo Azeglio Ciampi, ha tenuto alla Normale di Pisa oggi 18 ottobre, 196° anniversario della data di fondazione della Scuola Normale. Ciampi è intervenuto nella Scuola che frequentò dal 1937 al 1941 per partecipare al convegno su Giosuè Carducci, premio Nobel per la Letteratura nel 1906 ed ex normalista. “Alla Normale non si apprendono nozioni, si apprende un metodo che ho imparato qui e che si è rivelato fondamentale in ogni circostanza della mia vita. Ascoltando il prof. Settis e il suo discorso sul progresso della Normale sono convinto che il merito sia soprattutto suo, che con il suo metodo di dialogo abbia saputo formare una squadra che si contraddistingue per la perenne dialettica, in cui si apprezza ogni persona in grado di controbattere anche duramente quando serve, e di dare il suo contributo alla linea programmatica dei vertici”.

“Questo ho imparato qui, questo ho praticato in tutte le cariche che ho avuto occasione di assolvere. Quando vedo la piazza dei Cavalieri, la facciata di questo meraviglioso palazzo, quando salgo le sue maestose scale, provo una emozione che rimarrà indelebile e di cui spesso ho parlato in questa stessa sala.

Apprezzo i progressi fatti dalla Scuola negli ultimi sessant’anni rispetto ai tempi in cui ero studente. Il numero dei normalisti è cinque volte tanto: ho sentito parlare di cinquecento studenti, all’epoca erano cento in tutto”.

“Trovo di fondamentale importanza l’alta presenza di studenti stranieri e gli scambi culturali che ne derivano, cosa che alla mia epoca era rappresentata da poche borse di studio. Apprezzo soprattutto il fatto che l’ampliamento fisico della Scuola e la continua acquisizione di palazzi non alteri il suo spirito: qui non si insegnano nozioni, qui si insegna il metodo, s’insegna l’orgoglio di essere cittadini d’Italia e d’Europa, s’insegna ad essere in pace con la propria coscienza, s’insegna ad essere degni”.

“Faccio riferimento alla dignità, cosa che mai si può raggiungere se non quando si è in pace con la propria coscienza. Nel 2010 sarà celebrato il centenario della Scuola, l’anno successivo sarà l’anniversario dell’unità d’Italia: è importante celebrare degnamente gli anniversari, è importante che la nazione celebri se stessa a partire dai suoi centri di formazione. Siate orgogliosi di essere italiani”.