Roma, Scuderie del Quirinale, 18 marzo – 25 giugno 2006.

Le Scuderie del Quirinale riuniscono per la prima volta quasi tutte le opere di Antonello da Messina, uno dei grandi maestri del Quattrocento italiano, in una mostra che si preannuncia come un evento di portata straordinaria.

Da Londra, da Washington, da New York, da Parigi, da Vienna, da Dresda, da Anversa, da tutti i principali musei del mondo, dalla Sicilia e da tutta Italia arrivano a Roma le Madonne, gli straordinari Ritratti, le Crocifissioni, il famosissimo ‘San Girolamo nel suo studio’ e tutte le preziosissime tavole che hanno creato la leggenda di questo grandissimo pittore siciliano.

Della breve vita di Antonello ( 1430 circa – 1479 ) conosciamo molto poco. Abbiamo congetture più che vere e proprie notizie e il terremoto di Messina del 1908 ha definitivamente distrutto la già scarsa documentazione d’archivio rimasta, insieme ad almeno una sua opera importante. Certo è che intorno alla metà del Quattrocento emerge improvvisamente, in una situazione senza grande tradizione artistica locale, come un protagonista indiscusso dell’arte del suo tempo. Ha una bottega a carattere familiare, l’unica di prestigio, all’epoca, fra Napoli e Palermo e produce soprattutto gonfaloni per confraternite, altari di chiese e conventi fastosamente concepiti ma anche ritratti, minuscoli, folgoranti, ritratti di straordinaria novità di stile, la cui fama arriverà a Venezia come a Milano. Sarà questa fama a portarlo a Venezia – per un periodo di due anni o forse meno, quasi sul finire della sua non lunga esistenza – per lavorare strenuamente ad opere pubbliche e private che lasceranno un segno indelebile della sua grandezza, e del suo straordinario talento. Tornato in Sicilia vi morirà dopo pochi anni, lasciandoci altri capolavori, tutti riconoscibili per quella felice sintesi tra luce e spazio e quel perfetto equilibrio tra vero naturale e bello ideale, fra cronaca e storia, fra arte nordica e arte italiana, che è il risultato più alto della sua pittura.

In sintesi, però, quello che è giunto a noi di questo artista non arriva a 50 tavole in tutto. Nel 1953 una mostra raccolse per la prima volta a Palermo meno di metà della sua produzione riconosciuta come indiscutibili o molto probabili originali. Da allora nessuno ha mai tentato di raccogliere il maggior numero possibile di opere del grande e problematico artista, sparse come sono nei musei di tutto il mondo e tutte di estrema fragilità. D’altro canto, sono enormemente progrediti gli studi, le ipotesi, i tentativi di ricostruzione storica, le interpretazioni critiche. Ecco dunque che la mostra alle Scuderie del Quirinale si propone come la rassegna monografica sul grandissimo artista siciliano mai finora realizzata, capace di rivelare al grande pubblico, come al consesso scientifico internazionale che cosa veramente si celi dietro questo nome dal suono così familiare: Antonello da Messina.

La mostra “Antonello da Messina”, organizzata da Azienda Speciale Palaexpo e Zètema Progetto Cultura, è a cura di Mauro Lucco, professore ordinario di Storia dell’Arte dell’Università di Bologna con il concorso di un comitato scientifico internazionale.