a cura di Leonardo Amoroso

Ed.ETS

Vengono qui riproposti in un unico volume – e introdotti da un saggio del curatore – i due testi con i quali Antonio Russi elaborò un’estetica della memoria: L’Arte e le arti e Poesia e realtà.

Per pensare insieme l’unità dell’arte e la distinzione delle arti e risolvere altri problemi cruciali dell’estetica, il primo saggio propone una concezione dell’arte diversa non solo da quella, antica, dell’imitazione, ma anche da quella, moderna (crociana), dell’espressione.

L’arte è invece memoria, come ha intravisto Bergson, ma, più precisamente, memoria pura, profondamente diversa dalla memoria pratica dell’ordinaria esperienza sensibile.

Nel secondo saggio la poesia e la poetica di Leopardi offrono lo spunto per sviluppare questa estetica della memoria, che si conferma in grado di risolvere i problemi lasciati aperti da Croce, ma anche da Dewey.

Letterato e filosofo, Antonio Russi (1916-2005) ha insegnato per decenni alla Scuola Normale Superiore e all’Università di Pisa. La sua rivista “La Strada” (1946-47) ha dato un contributo decisivo al rinnovamento della letteratura nell’Italia liberata. Le sue opere principali sono: L’Arte e le arti, 1960; Poesia e realtà, 1962; Decadentismo e “Crepuscolo”, 1966; Il canto XXXII del Paradiso, 1966; Gli anni dell’antialienazione, 1967; Avanguardia e/o Rivoluzione, 1974; Il “Cratilo” e la natura del linguaggio, 1979; La narrativa italiana dal neosperimentalismo alla neoavanguardia, 1983.