Salvatore Settis, direttore della Scuola Normale di Pisa, ricorda il contributo fondamentale e la dedizione alla ricerca e agli studi del professore della Oxford University, direttore della Bibliotheca Academica Translationum. Di seguito il discorso di presentazione del diploma honoris causa tenuto dal prof. Settis martedì 20 dicembre 2005, nella Sala Stemmi della Scuola Normale.

“Vi ringrazio molto di essere qui con noi oggi in questo giorno di festa della Scuola Normale Superiore. Siamo qui riuniti per onorare un grande studioso che ha dato un contributo fondamentale e molto originale agli studi classici, e in particolare alla Storia antica. Per una Scuola come la nostra è doveroso additare all’attenzione del mondo della ricerca, ma più in particolare alle nuove generazioni, studiosi di rara qualità, che abbiano apportato alla ricerca – come è il caso presente- il dono di una personalità aperta e vivace, di una curiosità intellettuale mobile e attenta al presente, di una dedizione agli studi che abbraccia senza stanchezza e senza interruzione l’arco di tutta una vita.

La Normale è avara di riconoscimenti come questo. Desidero ricordare che i nostri diplomati honoris causa per la Classe di Lettere sono fino ad oggi soltanto sette, e il prof. Murray sarà l’ottavo. Lo hanno preceduto in cerimonie di benvenuto e di celebrazione come questa alcune personalità altrettanto illustri, che vorrei qui ricordare per nome: Paul Oskar Kristeller, Franco Venturi, Augusto Campana, Nicolai Rubinstein, Willibald Sauerländer e Noam Chomsky. Tutti, come la persona che oggi celebriamo, studiosi di primissimo ordine che hanno intrattenuto nel tempo rapporti stretti con la Normale, i suoi allievi e i suoi docenti.

La personalità che oggi onoriamo col titolo dottorale di perfezionamento honoris causa della Scuola Normale Superiore di Pisa è il prof. Oswyn Murray, professore nell’università di Oxford e Fellow di Balliol College. Le sue ricerche, di cui fra poco sentiremo parlare, hanno avuto ispirazione, fra l’altro, anche dall’opera di un grandissimo storico antico che ha onorato la nostra Scuola con un insegnamento lungo e fecondo e la onora ancora con la viva presenza della sua biblioteca: Arnaldo Momigliano. Come Momigliano ci ha insegnato e come ci insegna l’opera di Oswyn Murray, studiare l’antichità ha senso solo se lo facciamo a partire dai problemi, dalle discussioni, dalle preoccupazioni del presente. Perciò è in questo senso che la storia delle idee (come quella di città) e delle pratiche socio-culturali (come il simposio), nonché un assiduo interesse per la storia della storiografia antica (per esempio Erodoto) caratterizzano l’opera del prof. Murray. La Bibliotheca Academica Translationum che egli dirige, e alla quale anche studiosi della Normale stanno collaborando, sarà un ulteriore contributo alla storia degli studi classici. Un’altra ragione, fra molte, per accoglierlo fra noi, ringraziarlo di essere oggi in Normale e rendergli il debito onore. ”