Prefazione di Marcello De Cecco

Donzelli Editore

pp. XIV – 274

Nel corso del Novecento, la storia economica del nostro paese si riflette in larga misura nella storia del sistema bancario italiano, delle sue istituzioni e delle sue crisi. Una rilettura critica della sua evoluzione è, dunque, anche un’occasione per evidenziarne i legami con le vicende politiche ed economiche, e per analizzare la peculiare posizione italiana nel contesto internazionale, sia in passato che nel panorama attuale.

L’analisi condotta dall’economista Francesco Giordano in questo volume parte dagli anni venti, al termine dei quali si assiste ai fallimenti del Credito italiano e della Banca commerciale italiana, per arrivare alla legge bancaria del 1936, che determina l’organizzazione del settore per molti anni a venire e lo sottopone a un forte controllo pubblico, scoraggiando lo sviluppo di un mercato mobiliare maturo ed efficiente. Un’organizzazione sottoposta a un lungo processo di riforma dagli anni settanta in poi, con l’obiettivo di restituire autonomia gestionale alle banche, promuovere la concorrenza e introdurre il principio della banca come impresa. L’autore, nel quadro più ampio della storia finanziaria mondiale e delle sue svolte più significative, ricostruisce l’impatto che tali processi di riforma hanno avuto sull’ordinamento italiano, a cui si sommano le conseguenze di una serie di scandali bancari e quelle del processo di integrazione europea. L’introduzione della banca universale e l’avvio delle privatizzazioni determinano la nascita di un mercato finanziario basato su una pluralità di soggetti in concorrenza tra loro, e il sistema bancario italiano, efficacemente analizzato da Giordano, affronta a tutt’oggi la sfida di ricucire il divario tra il disegno che ha guidato la trasformazione e i suoi esiti effettivi.

Francesco Giordano è responsabile dell’Area Pianificazione, Strategie e Studi del Gruppo UniCredit. In precedenza ha svolto l’attività di economista presso Credit Suisse First Boston, Istituto Bancario San Paolo di Torino, Standard and Poor’s. È autore, tra l’altro, del volume The Political Economy of Monetary Union (Routledge, 1998).