Le eleganti iscrizioni poetiche in latino, poste a corredo delle allegorie di Vizi e Virtù dipinte da Giotto nella Cappella degli Scrovegni, tornano a vivere grazie a un libro di Giulia Ammannati: “Pinxit industria docte mentis. Le iscrizioni di Virtù e Vizi dipinte da Giotto nella Cappella degli Scrovegni” (Le Edizioni della Normale, pp.96 + 50 immagini). Tali iscrizioni furono concepite per illustrare allo spettatore la complessa simbologia delle personificazioni dei sette Vizi e delle sette Virtù che corrono lungo il registro inferiore delle pareti laterali della celebre Cappella affrescata da Giotto. Deperite nel corso dei secoli e sinora decifrate solo in piccola parte, queste didascalie vengono riportate alla luce quasi integralmente in questa pubblicazione. Affascinante documento letterario del cosiddetto preumanesimo padovano, i testi riemersi si rivelano fondamentali per la comprensione delle figure dipinte, fornendo una chiave di lettura finalmente certa delle intenzioni che guidarono Giotto nel concepimento delle sue mirabili allegorie.