Gao Xingjian, premio Nobel nel 2000 per la letteratura, primo cinese ad essere insignito del prestigioso riconoscimento, sarà ospite de I Venerdì del Direttore venerdì 22 dicembre.



A Gao Xingjian sarà dedicata anche una giornata alla neonata Fondazione Conservatorio Santa Chiara di San Miniato, organizzata con il Comune di San Miniato, il Centro Internazionale di ScritturaDrammaturgica La Loggia e il Teatrino dei Fondi: giovedì 21 dicembre presso il Conservatorio alle 17 si terrà il convegno Gao Xingjian, Estetica ed Etica, moderato da Renata Pisu, editorialista di Repubblica, con la partecipazione del premio Nobel, di Philippe Goudard, professore clown dell’Università di Montpellier, scrittore, regista ed interprete di testi a metà fra il circo ed il teatro, da lui definite «creazioni originali di circo contemporaneo», nonché insegnante di circo e medico, sostenitore della necessità di una specifica medicina per le arti del circo, di Maria Cristina Pisciotta, esperta di teatro cinese d’avanguardia e docente dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale e di Alessandra Lavagnino, docente di Lingua e Cultura Cinese all’Università Statale di Milano e traduttrice di testi cinesi classici e moderni, fra i quali le opere diXingjian. Al convegno seguirà la lettura scenica del testo di Xingjian La Fuga, che si terrà alle 21.30 al Teatro Quarantana.

Il giorno successivo, venerdì 22 dicembre, il premio Nobel sarà protagonista del Venerdì del Direttore, intervistato da Renata Pisu. Sarà l’occasione per approfondire il rapporto dell’artista con la scrittura e la drammaturgia sperimentale e il suo approccio ai diversi linguaggi e alle loro contaminazioni, per capire quanto contano nella poetica di Xingjian i concetti di impegno politico e sociale, per conoscere un autore che si porta dentro i valori della Cina tradizionale, la sofferenza che gli ha inflitto il regime comunista e lo spirito europeo e cosmopolita in cui si è calato fin dal suo arrivo, venti anni fa, a Parigi.

Gao Xingjian, nato nel 1940 a Ganzhou, nella provincia di Jiangxi, figlio di un funzionario di banca e di una attrice, la prima ad incoraggiarlo a coltivare il suo talento artistico, ha studiato francese a Pechino ed ha iniziato lavorando come traduttore. Durante la rivoluzione culturale, è stato mandato nei campi di rieducazione per cinque anni ed è stato obbligato a bruciare i suoi manoscritti. Fino al 1979 non ha potuto viaggiare ed è soltanto da allora che ha iniziato a visitare l’Europa e a pubblicare le sue opere. In Cina, negli anni Ottanta, si è imposto come uno dei pionieri dell’avanguardia drammatica e letteraria. Dopo i fatti di Tien’An’Men è stato espulso dal paese e dal partito comunista e si è stabilito definitivamente in Francia. Nel 1995 ha pubblicato La montagna dell’anima, che gli è valso il premio Nobel nel 2000. Altra sua opera magistrale è il romanzo autobiografico Libro di un uomo solo.

Renata Pisu ha frequentato i corsi di lingua cinese e di storia della Cina moderna all’università di Pechino fino dagli inizi della Rivoluzione Culturale. Da allora svolge la professione di giornalista con particolare attenzione ai problemi dell’Asia Orientale. È stata corrispondente de La Stampa a Tokyo dal 1984 al 1988. Dal 1990 è inviato speciale de La Repubblica su tutti i fronti delle guerre non dichiarate e delle catastrofi annunciate, dalla Bosnia al Ruanda, dal Kuwait alla Cambogia, dal Bangladesh all’Indonesia. Ha tradotto dal cinese numerose opere di narrativa contemporanea ed è autrice di testi e di saggi sulla società cinese pubblicati su varie riviste italiane e straniere.