I ricercatori della Normale di Pisa in collaborazione con la Lay Line Genomics di Roma hanno individuato, grazie allo studio condotto su un nuovo modello animale, un composto naturale attivo nel rallentare il processo di invecchiamento.

Il resveratrolo, un composto naturale presente nella buccia dell’uva e particolarmente concentrato nel vino rosso, noto da tempo per le sue proprietà antiossidanti, è stato aggiunto alla dieta di laboratorio di un gruppo di pesci africani della specie Nothobranchius Furzeri , provocandone un significativo aumento della aspettativa di vita . Alla aumentata longevità si accompagnava una prevenzione dei deficit muscolari e di memoria tipici dell’invecchiamento.

Lo studio, condotto da un gruppo di ricerca della Normale di Pisa in collaborazione con Lay Line Genomics Spa e il CNR di Pisa, è stato pubblicato oggi su Current Biology , una delle più prestigiose riviste internazionali di biologia.

Lo sviluppo di farmaci per contrastare l’insorgenza delle patologie legate all’invecchiamento e migliorare la qualità di vita nell’anziano è una delle grandi sfide per l’industria farmaceutica. I programmi di sviluppo per questo tipo di farmaci si scontrano tuttavia con l’ostacolo posto dalla aspettativa di vita del vertebrato comunemente utilizzato per test farmacologici -il topo- che vive oltre due anni.

Grazie al modello animale, il cui uso per la selezione di nuovi farmaci contro l’invecchiamento è stato brevettato da Alessandro Cellerino della Scuola Normale di Pisa e dalla biotech Lay Line Genomics, i tempi necessari a saggiare l’azione di sostanze chimiche sulle patologie dell’invecchiamento sono stati ridotti di quasi dieci volte.

Questo metodo si basa sull’uso di una rara specie di pesci africani, il Nothobranchius furzeri , che ha un ciclo vitale estremamente accelerato: la piena maturità è raggiunta in sole quattro settimane, a 9 settimane di età si riscontrano già significativi deficit muscolari e di memoria e l’aspettativa di vita massima in laboratorio non supera le 12 settimane. Grazie a questo breve ciclo vitale è stato quindi possibile effettuare un test su larga scala di sostanze attive sull’invecchiamento, test che ha dimostrato come il resveratrolo -già noto per i suoi effetti sul nematode C. elegans e sul moscerino della frutta, Drosophila – sia in grado di allungare la vita anche in un vertebrato.

L’azione del resveratrolo, come molecola in grado di rallentare l’invecchiamento in organismi così diversi, è ora oggetto sia di un brevetto internazionale sia di importanti collaborazioni che vedono al centro i laboratori della Normale di Pisa. Si tratta di un importante passo avanti nel tentativo di disegnare lo sviluppo di farmaci in grado di prevenire l’insorgenza delle patologie legate all’invecchiamento nell’uomo.

Intervista rilasciata dal Dr. Cellerino alla BBC (Mp3)