“Io non mi rassegno al declino perché sono dentro questo sistema e da un certo punto di vista sono obbligato all’ottimismo”. Così il preside della Classe di Scienze della Scuola Normale, Luigi Ambrosio, è intervenuto a “Giovani talenti”, il programma condotto da Alessandro Nava su Radio 24 dedicato in una delle ultime puntate ad Alessio Figalli, docente di matematica alla University of Texas (Austin). Normalista, Figalli è protagonista di una carriera accademica non comune, che lo ha visto diventare docente ordinario a soli 29 anni. Ma in un altro Paese.

Proprio dalla considerazione che “il peggio che possa capitare a un Paese in crisi è la fuga dei migliori giovani”, ribadita anche in un recente intervento dal presidente della Crui Stefano Paleari, inizia l’analisi del prof. Ambrosio su Radio 24: “La denuncia del Presidente della CRUI è sacrosanta. La situazione è sotto gli occhi di tutti. Va detto che io sono in un posto particolare dal quale ho una visione particolare del mondo dell’università. E nella mia statistica personale la stragrande maggioranza dei miei allievi degli ultimi 10 anni attualmente è all’estero. Ciò significa che in questo momento almeno nella fascia di élite l’università fabbrica ricercatori che poi vende a costo zero all’estero”.

Da chi dipende questa situazione? “Naturalmente non nascondo che ci siano state responsabilità dell’accademia negli anni passati, fenomeni di nepotismo sono sotto gli occhi di tutti. Ma soprattutto ci sono stati anni di vacche grasse, in cui era il legislatore stesso che di fatto incentivava meccanismi di reclutamento massicci e meccanismi di promozione interna massicci”.

Quali sono gli elementi a sfavore dell’Italia per il mancato rientro dei migliori talenti? “Il gap salariale, l’incertezza sulle regole del gioco e l’efficienza amministrativa – dice ancora Ambrosio-. So di alcuni vincitori degli ultimi programmi ERC in Italia che hanno deciso di spostarsi perché non hanno trovato un atteggiamento collaborativo da parte della propria amministrazione”

E sul problema del mancato cambio generazionale in Italia Ambrosio risponde. “Secondo me è un falso problema. Del resto il turnover in questo momento è bloccato o comunque ridotto. Io guarderei piuttosto a una maggiore articolazione tra i ruoli”.

Ascolta la puntata di Radio24