Sabato 14 ottobre, nella cornice della fiera del libro indipendente (Pisa Book Festival 2006), alla stazione Leopolda di Pisa, si è tenuta la presentazione del volume Salvezza delle anime, disciplina dei corpi. Un seminario sulla storia del battesimo (2006), curato da Adriano Prosperi e uscito per i tipi delle Edizioni della Normale.

In una atmosfera piacevole e rilassata, di fronte al pubblico che riempiva la sala Byron, si è svolta una approfondita riflessione a più voci, conclusa dall’intervento finale di Adriano Prosperi. Dopo una breve presentazione dell’iniziativa da parte del direttore delle Edizioni, Michele Ciliberto, ha preso la parola il moderatore dell’incontro, Gad Lerner.

Il giornalista de La7 ha introdotto gli spettatori nel vasto e complesso intreccio di problemi storici che si trovano al centro dei saggi che compongono il volume, frutto del lavoro seminariale di un anno condotto da ricercatori, giovani studiosi e allievi della Scuola Normale sotto la guida di Prosperi. Lerner ha preso le mosse dall’ultima monografia di Prosperi (Dare l’anima. Storia di un infanticidio, Einaudi, 2005) per ricercare nei conflitti del presente e nelle discussioni sulla bioetica le tracce della storia secolare del sacramento dell’identità cristiana, il battesimo. Il rapporto tra identità e violenza, con particolare riguardo per i tentativi di ridurre a una dimensione unica e monolitica la pluralità di appartenenze che definisce ogni individuo, è stato al centro dell’intervento di Marina Caffiero, docente di storia moderna all’Università La Sapienza di Roma. Caffiero ha insistito sull’impatto della teologia sulla cultura medica tra Cinque e Seicento, per ricordare come l’ansia crescente per la salvezza dell’anima dei nascituri abbia abbia dato avvio, nella storia lunga e drammatica dei battesimi forzati, a una fase di intensa e capillare pressione nei confronti delle madri ebree, in grado di spingersi sino alla violazione dell’incolumità del loro utero.

Prospettiva di genere e attenzione all’impiego delle categorie dell’antropologia francese si sono incrociate nella puntuale analisi di Michele Battini, professore di storia contemporanea all’Università di Pisa. Prendendo le mosse dai frequenti richiami nel volume curato da Prosperi al saggio di Marcel Mauss sulla nozione di persona (1938), Battini ha ricordato alcuni precedenti di seminari sull’argomento che si svolsero a Parigi negli anni Settanta del secolo scorso, per concludere sulla questione dei diritti della persona, come è stata posta in tempi recenti dal filosofo tesdesco Jurgen Habermas, oggetto di uno dei saggi del volume in presentazione. Nell’orizzonte dei complessi problemi che animano i dibattiti contemporanei, dalla discussione sulle ‘radici’ europee ai potenziali sviluppi della ricerca scientifica sulla genetica (uso degli embrioni, clonazione, ecc.), si sono inserite anche le riflessioni conclusive di Adriano Prosperi, attente a cogliere gli elementi di continuità e di rottura tra il presente e la realtà storica quale emerge da una seria e rigorosa ricerca sulle fonti del passato.