Di Vincenzo Barone*

“La medaglia Fields ad Alessio Figalli conferma la tradizione di eccellenza formativa che contraddistingue la Scuola Normale Superiore in tutte le discipline di base. Nel campo della matematica, grandissimi studiosi sono passati dalla Normale: da Vito Volterra a Mauro Picone, da Guido Stampacchia a Aldo Andreotti, da Luigi Ambrosio a Camillo De Lellis (professore presso l’Institute for Advanced Studies di Princeton). Alla Normale hanno anche insegnato matematici del calibro di Ennio De Giorgi ed Enrico Bombieri, e tutti hanno contribuito a loro volta alla formazione di altri giovani studiosi, in un circolo virtuoso di trasmissione del sapere e scambio di stimoli dai più “anziani” ai più giovani e viceversa.

Naturalmente Figalli è un talento di razza, ma credo che quel talento abbia trovato in questo luogo l’habitat ideale per rivelarsi, fermentare e irrobustirsi. Alla Normale Figalli ha trovato i suoi maestri, che presto sono diventati suoi “pari”, e ha avuto l’opportunità di conoscerne ulteriori, grazie ai seminari che ospitano personalità scientifiche internazionali e agli scambi in cotutela che consentono agli allievi proficue esperienze di ricerca all’estero. Mi piace anche sottolineare il fatto che Figalli abbia frequentato un liceo classico e che quel tipo di formazione, che all’inizio dei suoi studi scientifici in Normale ha costituito comunque un handicap, non gli abbia affatto impedito di ottenere i risultati prestigiosi che ha raggiunto, anzi. Ritengo che sia stata utilissima per dargli ampiezza di visioni e comprensione della complessità, a dimostrazione che il dialogo tra scienze e lettere, le stesse due anime della Scuola Normale, è fecondo e ricco di prospettive. Da oggi, oltre ai premi Nobel Fermi e Rubbia per la fisica, Carducci per la letteratura, ai Presidenti della Repubblica Gronchi e Ciampi, potremo annoverare tra i normalisti più illustri la medaglia Fields Alessio Figalli”.

*Direttore Scuola Normale Superiore