Roma, 20 dicembre 2012. È ufficiale la fusione dell’Istituto italiano di Scienze Umane (SUM) con la Scuola Normale Superiore. Il ministro Francesco Profumo ha firmato quest’oggi l’accordo di programma che avvia il progetto presentato nel mese di giugno e che prevede la totale integrazione dei docenti, del personale, degli allievi e del patrimonio immobiliare del SUM di Firenze nella Scuola Normale Superiore. Si tratta del primo progetto di fusione che concretizza la previsione introdotta dalla legge 240 del 2010 (Legge Gelmini). La Normale rinnova così la propria missione nel panorama dell’alta formazione aumentando e allargando lo spettro dell’offerta didattica destinata agli allievi del proprio corso dottorale.

La Normale fu fondata nel 1810 per formare giovani di talento nel campo delle scienze e delle lettere e per prima in Italia introdusse un corso di formazione post laurea nel 1927, precedendo di molti decenni l’introduzione del dottorato di ricerca nelle università italiane. I programmi di formazione pre laurea della Normale non saranno influenzati da questo accordo, ma dal prossimo anno accanto ai tradizionali corsi dottorali nelle aree delle Lettere e delle Scienze, si aggiungeranno nuovi percorsi dottorali e post-dottorali nelle scienze umane e sociali, ovvero in discipline quali Diritto, Economia, Scienze della politica finora mai contemplate nella storia della Scuola, ma presenti, dalla sua fondazione, nell’Istituto Italiano di Scienze Umane. Le sedi del SUM, in particolare a Firenze a Palazzo Strozzi, diventano sedi della Scuola Normale e ospiteranno i corsi e le attività di ricerca. In una prima fase, saranno portati a compimento tutti i corsi di dottorato già avviati dal SUM secondo le modalità e con il marchio originari.

“La fusione di oggi è un primo esempio virtuoso di ottimizzazione del sistema universitario italiano, per renderlo più competitivo nel settore della formazione e della ricerca a livello internazionale. Un esempio che mi auguro possa essere replicato, in forma di fusione o di federazione forte, anche tra altre realtà universitarie”, ha commentato il ministro.

“Creeremo una nuova struttura, un terzo braccio operativo della Scuola Normale Superiore che ci consentirà di esportare il modello formativo della Normale al di fuori dal perimetro delle Scienze e delle Lettere fissato da Napoleone nel 1810. Una struttura per la formazione dottorale e post-dottorale che, unendo le forze con i colleghi e le strutture dell’attuale SUM, offrirà nuove opportunità per la formazione superiore ai giovani di talento italiani e non, in una prospettiva marcatamente internazionale”, ha aggiunto il diretore della Scuola Normale, Fabio Beltram. “In primo luogo rafforziamo e mettiamo in sicurezza la formazione al più alto livello in settori delicatissimi del mondo della cultura, ma intendiamo sperimentare nuovi percorsi formativi nei quali una solida preparazione in ambito scientifico o letterario fornirà ai giovani un vantaggio competitivo a livello internazionale in settori del tutto nuovi per la tradizione della Scuola Normale.”

Il commento del direttore SUM, Mario Citroni: “Il progetto di fusione era stato annunciato a Pisa lo scorso 18 ottobre nella cerimonia di inaugurazione di anno accademico dallo stesso ministro. Si delinea sempre più il percorso di crescita della Scuola annunciato dal direttore Fabio Beltram in occasione del suo insediamento nel 2010 che prevede una rivisitazione dell’offerta didattica per un rinnovato modello di sviluppo”.

Vari gli indicatori che testimoniano il successo di tale modello. Il numero delle domande di ammissione alla Scuola Normale: viene selezionato un allievo ogni venti candidati. La valutazione delle performance della Normale ad opera di organismi esterni, quali la JiaoTong University, che ogni anno redige una delle classifiche più accreditate: nel 2012 nella versione normalizzata per taglia la Normale è stata valutata la prima in Europa e inclusa nel gruppo dei primi cinque atenei del mondo assieme a quattro atenei americani: Caltech, Harvard, MIT, Princeton. Notevole anche la visibilità internazionale della Normale: la percentuale delle domande di cittadini non italiani che si candidano ai corsi dottorali della Scuola raggiunge il 50% per le domande di ammissione alla classe di Scienze.