Lo ha scoperto il Laboratorio di Biologia BIO@SNS in una ricerca i cui risultati sono stati pubblicati da Stem Cell Reports.
PISA, 26 settembre 2025. Un team di neuroscienziati italiani guidato dal Laboratorio di Biologia della Scuola Normale Superiore ha ricreato in vitro porzioni di rete di corteccia cerebrale per verificare l’esatto rapporto fra cellule nervose eccitatorie ed inibitorie, un parametro cruciale la cui alterazione è associata a epilessia, autismo e varie malattie cognitive.
Sappiamo che nel nostro cervello la corteccia cerebrale elabora i segnali sensoriali, motori e cognitivi. Questa attività risulta da un equilibrio tra fattore eccitatorio e inibitorio: ovvero tra neuroni che aumentano la probabilità di generare un’azione innalzando il potenziale di membrana verso la soglia di eccitazione e tra neuroni che invece modulano l’equilibrio dei circuiti nervosi contribuendo a controllare movimenti, regolare stimoli sensoriali e persino a inibire il dolore.
Il gruppo diretto dal professor Federico Cremisi ha riprodotto circuiti con proporzioni variabili di neuroni inibitori ed eccitatori registrando l’attività di rete in più di 4.000 punti dell’organoide corticale, ovvero appunto di una porzione di corteccia cerebrale riprodotta durante il suo sviluppo in vitro. È risultato che solo organoidi con un rapporto ottimale fra neuroni eccitatori ed inibitori hanno sviluppato attività di rete sincrone tipiche della corteccia cerebrale. La ricerca, la cui prima autrice è Eleonora Crocco, dottoressa di ricerca in Neuroscienze della Scuola Normale, è stata condotta in collaborazione con gli Istituti ISTI, IBF e ILC del CNR, e con l’IIT di Genova.
“Anni fa ricercatori americani erano già riusciti a riprodurre circuiti corticali assemblando organoidi cerebrali – spiega Cremisi -. Tuttavia non erano riusciti a controllare l’esatto rapporto fra cellule nervose eccitatorie ed inibitorie. I nostri risultati, invece, sono una solida base per lo studio dell’eziogenesi di malattie del neurosviluppo”.
I risultati della ricerca sono stati pubblicati da Stem Cell Reports.

