Un allievo attuale del corso ordinario di storia antica e filologia classica, Federico Lobue, autoproclamatosi Ministro dell’Affetto e dell’Allegria, intervista un ex allievo, il filologo romanzo Saverio Cannistrà, Arcivescovo di Pisa. Incontro tra personalità non comuni (video e testo intervista).

 

 

 

 

PISA, 23 maggio 2025. «L’auto-nominato Ministro dell’Affetto e dell’Allegria, insieme ai viceministri e ai delegati nelle due città (Pisa-Centrale e Firenze-Santa Maria Novella), è felice di condividere col Popolo Normalista l’intervista fatta da noi a S. E. Saverio Cannistrà O.C.D., nuovo Arcivescovo di Pisa».

Inizia così il surreale messaggio che Federico Lobue, allievo del corso ordinario di Storia antica e filologia classica, ha inviato con una email all’intera comunità della Scuola Normale Superiore per condividere un suo breve colloquio con Saverio Cannistrà, neo Arcivescovo di Pisa. Nell’intervista, Mons. Cannistrà (perfettamente a suo agio di fronte a una personalità così autorevole e a domande sempre più incalzanti) ricorda gli anni da allievo normalista, l’importanza che per lui ha rivestito il suo maestro alla Scuola, Gianfranco Contini, e risponde anche a una domanda “davvero scomoda” sulle ragioni della propria vocazione, che solo l’auto-proclamatosi Ministro dell’Affetto e dell’Allegria, dall’alto scranno del suo dicastero, poteva rivolgere a Sua Eccellenza. Riportiamo il video e qui sotto la trascrizione dell’intervista di Lobue, siciliano di Campobello di Licata, in provincia di Agrigento (l’incontro si è svolto mercoledì 21 maggio, all’interno del Seminario Maggiore Interdiocesano “S. Caterina” di Pisa).

Ps. Il Ministro, ancora alle prime armi nel mondo del giornalismo e per di più gravato dalla responsabilità di dover parlare liberamente con Mons. Cannistrà, ci tiene a scusarsi con lettori e ascoltatori: “L'emozione era tale – spiega - che, come qualcuno noterà, mi sono persino dimenticato di avere le mani e soprattutto dove metterle! (Per non parlare di quanto spesso riesco ad alternare il "Lei" con il "Voi", una volta persino il "Tu"... beh, posso migliorare...)”.

 

 Buonasera Sua Eccellenza, io mi presento, sono l’autonominato Ministro dell'Affetto e dell'Allegria della Scuola Normale e sono felice di farvi queste poche domande. Noi sappiamo che voi siete stato normalista, ha studiato con Contini e a proposito vi vogliamo fare alcune domande. Qual è il suo ricordo più bello che ha della Scuola Normale nel suo periodo di alunnato? 

Della Scuola Normale due cose. Uno: alcune amicizie che poi mi sono rimaste per tutta la vita, in quel periodo decisivo della vita in cui si cercano certe motivazioni profonde, si parla a lungo, fino a notte fonda, quindi questo è un ricordo veramente del cuore. E poi l’altra cosa che la Scuola Normale mi ha dato è un vero maestro, che è stato appunto Gianfranco Contini e quindi quello è anche un altro ricordo che è entrato a far parte della mia persona, del mio modo di essere. 

Ho capito. E a proposito di Gianfranco Contini, vogliamo che voi smentiate una diceria che corre per i corridoi della Normale e cioè che voi vi siete fatto frate perché non ha capito Gianfranco Contini.

Allora, forse una cosa che è vera, sono entrato alla Scuola Normale perché non capivo Gianfranco Contini.  Cioè, quando ero al liceo, allora mi ricordo che lessi alcuni studi di Contini, me ne ricordo uno sulla lingua di Giovanni Pascoli, un altro su Dante, e allora non lo capivo e poi mi sono detto, “però io devo conoscere quest’uomo”, perché se non lo capisco è colpa mia, non è colpa sua. E quindi ho fatto il concorso in Normale per seguire lui come maestro e devo dire che non mi ero sbagliato, perché poi è stato veramente un maestro che mi ha aperto molte porte. Invece per la vocazione, ricordo che quando lo dissi a Contini, lui fu molto commosso da questa scelta di vita: sentì che in fondo non era più il mio maestro. Fu bello una volta che venne a trovarmi in convento e si incontrò con il mio maestro di noviziato, fu un incontro tra due maestri, una cosa veramente molto bella e anche questa la ricordo con molto affetto, questo donare l’allievo per una cosa forse più grande di quella alla quale aveva pensato lui. 

Un bellissimo ricordo, ora noi siamo soliti finire con un abbraccio in qualità di ministro, voi potete partecipare alla tradizione?

Certo, un abbraccio benedicente. Tanti auguri e approfittate della Scuola Normale, ne vale la pena.