Allievo di biologia dal 2005 al 2010, aveva svolto la sua attività di ricerca presso il Laboratorio Bio@SNS. "Non accettava mai la mera conoscenza delle nozioni: preferiva una lettura critica per poi condividere con noi i suoi spunti di riflessione".

 

PISA, 16 aprile 2025. Nei giorni scorsi, la Scuola Normale ha appreso con sconcerto della morte dell’ex allievo di biologia Alessandro Coatti. Studente del corso ordinario dal 2005 al 2010, aveva svolto la sua attività di ricerca presso il Laboratorio Bio@SNS, sotto la guida del professor Tommaso Pizzorusso, per poi proseguire il percorso accademico in Inghilterra con il master a UCL (University College London). I docenti della Normale lo ricordano come un bravissimo ragazzo, una persona buona, che aveva lasciato il segno per la sua competenza e per la grande umanità che trasmetteva.

I colleghi degli anni del corso ordinario alla Scuola Normale ci hanno trasmesso un testo a testimonianza della grande sensibilità e dei valori umani che contraddistinguevano Alessandro, che qui riportiamo.

   

Alessandro Coatti lascia un ricordo commosso in chi lo ha conosciuto da studente, collega,    compagno di tanti pomeriggi, amico.

In qualità di autorevole specialista di bioetica e policy presso la Royal Society of Biology, Alessandro è intervenuto dinanzi al Parlamento britannico. Durante la sua intensa carriera, si è sempre battuto per difendere le diversità e la piena inclusione di chi ogni giorno lavora alle frontiere della ricerca; nel 2024 ha condotto la prima delegazione della Royal Society al Pride di Londra, manifestando per la libertà e il diritto di vivere pienamente e apertamente la propria identità. In università e alla Scuola, con i suoi modi garbati e la sua apparente timidezza, Alessandro poneva domande interessanti ed era estremamente entusiasta di discutere alla fine di ogni lezione. Non accettava mai la mera conoscenza delle nozioni: preferiva una lettura critica per poi condividere con noi i suoi spunti di riflessione.

Per molti di noi, pensare ad Alessandro significa ricordarne la gentilezza e i sorrisi a ogni incontro, anche di sfuggita in bicicletta. Alessandro era una persona affabile, i suoi grandi occhi azzurri sapevano meravigliarsi della natura e cercare la bellezza nell’umanità. Amava le feste con gli amici e i silenzi della campagna nei tramonti d'estate. Parlava fluentemente più lingue ed era un umanista nel senso più profondo del termine: voleva conoscere il mondo, sfidava con fierezza i pregiudizi, era interessato alle persone e alla loro storia. Con la sua voce dal tono dolce e dall’accento inconfondibile, il suo sguardo limpido e il suo sorriso sincero, spesso nelle nostre giornate ha portato un raggio di sole.

Alessandro ci mancherà immensamente, e il ricordo dei momenti passati con lui ci accompagnerà sempre.

 

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