La raccolta di carte scientifiche di Guido Stampacchia, tra i più importanti matematici del Novecento, ex allievo e poi professore della Scuola Normale, sarà donata dalla famiglia all’Università Federico II di Napoli e depositata presso il Dipartimento di Matematica intitolato a Renato Caccioppoli. Un lascito che sottolinea il rapporto affettivo sempre mantenuto da Stampacchia con la propria città di origine, in cui si laureò per conto dell’Università di Pisa e intraprese la carriera accademica.

Si tratta di un ingente corpus di materiali, in parte inedito, composto da appunti di studio, preprint, estratti dei propri lavori dalle riviste scientifiche, schemi per conferenze e corsi che ripercorre l’intera vicenda biografica dell’illustre matematico, che a Pisa svolse la propria formazione universitaria, alla Scuola Normale e presso l’ateneo cittadino dal 1940 al 1944, e in cui fu professore ordinario dal 1960 all’Università e dal 1970 alla Scuola Normale, prima della prematura scomparsa nel 1978 a Parigi.

Il grande rilievo scientifico che ebbero gli studi di Guido Stampacchia a livello internazionale, lo portò a svolgere anche lunghi soggiorni di docenza e ricerca all’estero, chiamato dalle Università di tutto il mondo quali New York, Minneapolis, Parigi, Chicago, Brighton.

“Il Dipartimento di Matematica ‘Renato Caccioppoli’ della Federico II di Napoli – come hanno ricordato i familiari di Guido Stampacchia – ha accettato con molta generosità la proposta della famiglia di ricevere e ordinare ulteriormente il fondo, per poi metterlo a disposizione degli studiosi. Lo sviluppo e la ripresa della matematica italiana negli anni del secondo dopoguerra e il suo allacciare fecondi rapporti internazionali con altre scuole matematiche, trovano in queste carte ulteriori elementi di documentazione e occasione di ricerca”.

Le carte offrono una sorta di lettura dell’intero percorso biografico di Stampacchia: a Pisa dal 1940 al 1944, come allievo della Scuola Normale (tra i suoi professori, tra gli altri, Leonida Tonelli) e studente dell’Università di Pisa (nel primo biennio ha come docenti Francesco Cecioni e Salvatore Cherubino). Partendo dagli anni di formazione pisana, i documenti si estendono poi a tutti gli anni Sessanta e Settanta e testimoniano l’intensa attività di relazione e collaborazione con matematici italiani e all’estero, sia attraverso la corrispondenza personale e scientifica, sia attraverso la raccolta di opere e articoli di matematici a lui contemporanei.

Nella raccolta figurano anche testi di Leonida Tonelli, Carlo Severini, Cesare Arzelà e Reanto Caccioppoli; spiccano le figure di matematici quali Enrico Magenes e Ennio De Giorgi e dei moltissimi altri con i quali la collaborazione è stata più stretta e il più delle volte amicale. In questo contesto Pisa ha avuto un ruolo essenziale nella vita e nel percorso scientifico di Guido Stampacchia, protagonista del cenacolo che si costituì negli anni Sessanta: da De Giorgi ad Aldo Andreotti, da Edoardo Vesentini a Enrico Bombieri.

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