«Stiamo facendo gli ultimi test e siamo pronti a metterla a disposizione della Protezione civile», spiega Foresti in una intervista a Elena Tebano del Corriere della Sera.

Pisa, 19 marzo 2020.

«Una app da scaricare sui cellulari che permette di tracciare in tempo reale i movimenti delle persone positive al coronavirus, di avvertire chi è entrato in contatto con loro ed è per questo a rischio contagio e di individuare sul nascere lo sviluppo di possibili nuovi focolai. Il tutto in modo assolutamente anonimo». L’ha sviluppata un normalista, Luca Foresti, ex allievo del corso ordinario di Fisica della Scuola Normale Superiore di Pisa, in cui ha conseguito anche un PhD di Matematica Finanziaria, ed è amministratore delegato del Centro Medico Santagostino.

«Stiamo facendo gli ultimi test e siamo pronti a metterla a disposizione della Protezione civile», spiega Foresti in una intervista a Elena Tebano del Corriere della Sera.

Foresti sta lavorando in queste settimane insieme ad altri esperti italiani di big data, per mettere a disposizione questo progetto per il contenimento di Covid-19 senza fini di lucro.

Sono coinvolti l’ex commissario per l’Agenda Digitale Diego Piacentini e del presidente dell’Accademia dei Lincei Giorgio Parisi.

L’applicazione viene scaricata sul cellulare, si legge nell'intervista, e «permette, una volta individuati i positivi, di ricostruire tutti i loro movimenti nelle settimane precedenti e di mandare un messaggio a coloro con cui sono entrati in contatto per segnalare che sono a rischio e devono mettersi in autoquarantena. In questo modo si ferma la diffusione del virus. È lo stesso approccio sperimentato in Corea del Sud, a Singapore e in parte in Cina, che si è rivelato molto efficace».

La app sarebbe stata sviluppata anche per preservare la privacy delle persone. Il gruppo di lavoro con Luca Foresti è in contatto con il ministro per l’Innovazione digitale guidato da Paola Pisano, in attesa che il Governo decida o meno di adottarla.

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