Scozzese, aveva insegnato per molti anni in Italia, concludendo la propria carriera accademica a Pisa, alla Scuola Normale Superiore. Burns era un punto di riferimento per gli studi su Andrea Palladio.
PISA, 24 febbraio 2025. È venuto a mancare a Lugano, a 86 anni, lo storico dell’architettura Howard Burns, nato ad Aberdeen in Scozia nel 1939, professore emerito della Classe di Lettere e Filosofia della Scuola Normale Superiore. Burns è stato tra i maggiori studiosi di architettura rinascimentale, con particolare riferimento ad Andrea Palladio, di cui era tra i massimi esperti al mondo, e Leon Battista Alberti.
Dopo la laurea in Storia all’Università di Cambridge, è stato fellow al King’s College, per poi iniziare al Courtauld Institute di Londra. In seguito, dal 1986, è stato professore di Storia dell’Architettura alla Harvard University. All’inizio degli anni Novanta si sposta in Italia per insegnare a Ferrara, Venezia (Iuav) e, dal 2005, alla Scuola Normale Superiore, in cui ha concluso la propria carriera accademica nel 2010.
Burns è stato un punto di riferimento in Italia per gli studi rinascimentali, in particolare per l’opera di Andrea Palladio. È stato prima componente (1974) o poi presidente (1995) del Consiglio Scientifico del Centro Studi di Architettura “A. Palladio” di Vicenza. Ha fatto parte del comitato scientifico dell’Istituto di Storia Sociale e Religiosa. È stato membro dell’Accademia Olimpica e dell’Accademia di San Luca.
Oltre ai suoi molti lavori su Palladio, Burns ha pubblicato studi su altri protagonisti dell’arte rinascimentale: Leon Battista Alberti, ma anche Brunelleschi, Francesco di Giorgio, Raffaello, Peruzzi, Giulio Romano, ed è stato curatore di importanti mostre d’architettura, da una prima a Londra nel 1975 su Palladio, all’ultima nel 2023 al Palladio Museum di Vicenza, “Raffaello. Nato architetto”.
La Direzione e tutta la comunità della Scuola Normale Superiore, ricordando l’alto profilo scientifico, la profonda umanità e il sense of humor di Howard Burns, si stringe attorno alla sua famiglia, agli amici, ai colleghi dell’insigne professore.