” Per raggiungere traguardi importanti, nello sport come nella vita, bisogna essere un po’ masochisti”. Questa è la formula del proprio successo che Giuseppe Abbagnale ha voluto condividere ai “I venerdì della Normale”. La conferenza, che si è svolta venerdì 26 gennaio nella Sala Azzurra della Normale, era organizzata con il Rotary Club Pisa Galilei. “Un grande atleta, come chiunque voglia competere a grandi livelli in un qualsiasi ambito – ha specificato il pluricampione olimpionico del canottaggio -, deve essere un po’ masochista, perché fare enormi sforzi per avere una preparazione ferrea, per andare oltre il proprio limite, significa farsi un po’ del male, e si deve provare piacere nel farsi del male. Il piacere è un aspetto fondamentale quando ci si migliora, così come la sofferenza. Per me il limite era migliorarsi volta per volta – ha aggiunto Abbagnale -. Io avevo una visione, ma non sapevo come arrivarci e come poterci arrivare e la mia forza è stata quella di non abbattermi mai. Il tempo trascorso nel fare i sacrifici io lo chiamo tempo diversamente impegnato rispetto a quello dei miei coetanei”.

Giuseppe Abbagnale, vincitore di due medaglie d’oro alle Olimpiadi di Los Angeles e Seul insieme al fratello Carmine e al timoniere Giuseppe di Capua nella specialità “due con”, si è raccontato al giornalista Federico Cortesi, in una conferenza promossa dalla Normale in collaborazione con il Rotary Club Pisa Galilei (nella foto Abbagnale con la Presidente Giuseppina Anna Di Lauro, il Direttore della Normale Vincenzo Barone e il giornalista Federico Cortesi).

Nel corso dell’incontro è stato presentato il progetto “Mi fa stare bene” che il Rotary Club Pisa Galilei intende lanciare per promuovere la “somministrazione clinica” della pratica sportiva in special modo dopo patologie o eventi traumatici. Nello specifico il progetto che partirà in primavera costituisce un primo tassello per indagare l’efficacia del canottaggio in soggetti affetti da patologie oncologiche. Il progetto vede impegnata la Canottieri Arno e proprio Abbagnale come testimonial.