Alcuni reperti emersi gettano nuova luce sulle fasi architettoniche, storiche e archeologiche del Santuario e del Tempio dedicato a Hera Lacinia (Tempio D) nella Valle dei Templi di Agrigento. La campagna di scavi nella puntata di BELLITALIA di sabato 24 ottobre.

Si è conclusa la prima campagna di scavi effettuata dalla Scuola Normale Superiore nell’ambito della convenzione con il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, diretto da Roberto Sciarratta. "Una sinergica e fattiva collaborazione, quella tra il Parco e la Scuola Normale - afferma il Direttore Sciarratta -, che si riverbera non solo sulla tutela e valorizzazione del sito archeologico ma anche nell’ambito della ricerca e della didattica, e che rientra a pieno tra le azioni di Archeologia Pubblica di cui il Parco si fa promotore da anni.” 

L’équipe di ricerca, sotto la direzione scientifica del prof. Gianfranco Adornato, aggregato di Archeologia e Storia dell’Arte Greca e Romana alla Scuola Normale, ha indagato alcuni settori nell’area sacra e all’interno del tempio D.

Per la prima volta, sulla Collina meridionale sono stati rinvenuti materiali ceramici (tra cui un frammento di ceramica attribuibile con certezza all’officina di Corinto del Silhouette Goat Painter I, databile intorno al 580-570 a.C.) e frammenti di produzione attica e ionica inquadrabili cronologicamente nella prima generazione della colonia che, secondo le fonti letterarie, sarebbe stata fondata intorno al 580 a.C.. Evidenze, queste, che indicano come subito dopo la fondazione quest’area della città, forse già con una destinazione cultuale, fosse frequentata dai coloni.  

 “Questa prima campagna di scavo-scuola, che ha visto protagonisti sul campo gli allievi e le allieve di archeologia classica della Normale, è stata particolarmente fruttuosa - afferma il professor Adornato - e i promettenti risultati ci sollecitano a investigare l’area con maggiore attenzione. Abbiamo rinvenuto, per la prima volta sulla Collina meridionale, numerose statuette votive deposte ritualmente insieme a ceramica e ossa combuste; questi ex-voto, insieme a cospicui frammenti di tegole in terracotta, sono chiari indizi di un culto e di un possibile edificio sacro di età tardo-arcaica (non ancora individuato), esistente prima della monumentalizzazione dell’area sacra e del tempio, avvenuta intorno alla metà del V secolo a.C.". 

Di grande importanza è il rinvenimento del tetto marmoreo, la pavimentazione e le lastre di rivestimento della cella del tempio di età classica che, come riportano le fonti letterarie, è stato distrutto nel 406 a.C. durante l’assedio dei Cartaginesi. Altri materiali consentono di definire meglio le altre fasi di vita del monumento, fino a età medievale, come testimoniano due monete coniate sotto Federico II e Federico III. 

"Tengo a esprimere così come tutta l'équipe - conclude Adornato - un sentito ringraziamento al Direttore Sciarratta e al suo staff, in particolare, all’archeologa Maria Concetta Parello, per aver condiviso e supportato il progetto di scavo-scuola del tempio D e del suo santuario, un’esperienza formativa speciale in un contesto archeologico davvero unico per gli allievi e le allieve della Normale e di altre università italiane."

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