La Torre del conte Ugolino della Gherardesca, celeberrimo scenario di uno dei più suggestivi passi dell’Inferno dantesco, diventa uno spazio museale. Ma soprattutto un luogo accessibile a tutti coloro che vogliano visitare i resti dell’antico edificio, con i suoi angusti corridoi, gli scalini a spirale, le pietre a vista della famigerata “Torre della Fame”, nelle cui segrete si consumò il dramma di Ugolino e dei suoi figli e nipoti.
 

 

È stato inaugurato oggi lo spazio museale “Torre del conte Ugolino”, all’interno del Palazzo dell’Orologio che ospita la maggior parte della Biblioteca della Scuola Normale. Proprio il Presidente della Biblioteca, Claudio Ciociola, docente di Filologia italiana alla Scuola Normale, ha intuito le potenzialità di un luogo nevralgico perché così carico di rimandi storici e letterari, ma finora poco valorizzato se non per una lapide apposta all’esterno dell’edificio. La Fondazione Pisa e l’associazione Amici della Scuola Normale Superiore hanno consentito a questa intuizione di prendere vita.

Lo spazio museale “Torre del conte Ugolino”, scorporato dalla Biblioteca, consentirà al visitatore di essere introdotto attraverso un percorso storico, letterario e artistico, alla visita dei resti della celebre Torre. Seguendo un’immaginaria linea del tempo, una serie di pannelli illustrativi e un video descrivono l’Ugolino storico e l’Ugolino dantesco e ne tratteggiano la fortuna nella tradizione letteraria e artistica. Lo spazio inoltre ospita un’esposizione di pregevoli edizioni antiche e illustrate della Commedia e di altre opere nate intorno alla leggenda di Ugolino. Le visite sono gratuite e aperte a tutti su prenotazione (www.sns.it/torreugolino).

Ugolino della Gherardesca, conte di Donoratico, fu esponente di una delle più rappresentative famiglie aristocratiche della Pisa del tredicesimo secolo. Dopo la sconfitta della Meloria (1284) fu eletto podestà e per quattro anni esercitò di fatto la signoria sulla città. A seguito di un tumulto popolare istigato dall’arcivescovo Ruggieri degli Ubaldini, suo avversario politico, il 1° luglio 1288 fu arrestato e rinchiuso con i figli Gaddo e Uguccione e i nipoti Anselmuccio e Nino in una torre adiacente al Palazzo degli Anziani (l’attuale Carovana). Dopo otto mesi di prigionia, nel marzo 1289, fu lasciato morire di fame insieme ai suoi congiunti.

La vicenda del conte Ugolino è universalmente nota grazie ai versi memorabili del canto XXXIII dell’Inferno di Dante. Il leggendario personaggio e la patetica vicenda sono stati in seguito al centro di innumerevoli riscritture e visualizzazioni. Su Ugolino grava, nella tradizione esegetica, il sinistro sospetto di cannibalismo, per via dell’enigmatica confessione: «Poscia, più che ’l dolor, poté ’l digiuno».

La torre nella quale ebbe luogo l’episodio dantesco risale all’undicesimo secolo. Il Palazzo dell’Orologio, in cui è stata inglobata, deve la sua configurazione a successivi interventi il più importante dei quali si ebbe tra il 1605 e il 1608, per iniziativa di Ferdinando I, quando avvenne la ristrutturazione del corpo sinistro del Palazzo, l’edificazione del simmetrico corpo destro – nel quale fu “forzatamente” inglobata la Torre della Fame -, nonché l’unione di questi due corpi tramite un arco di raccordo sopra la volta che ne diede la forma unitaria tuttora esistente.

All’inaugurazione sono intervenuti il Direttore della Scuola Normale, Fabio Beltram; il sindaco di Pisa Marco Filippeschi, il Presidente della Biblioteca della Normale, Claudio Ciociola, il Presidente della Fondazione Pisa, Claudio Pugelli.

Pisa, 7 giugno 2016