Sesta conferenza del Centro di ricerca matematica Ennio De Giorgi per il ciclo “Matematica, cultura e società”, con relatore il prof. Giorgio Israel. Al centro dell’incontro, giovedì 24 novembre alle ore 18 in Sala Stemmi,  l’articolo “L’irragionevole efficacia della matematica”, pubblicato nel 1960 da Eugene Wigner.

Uno scritto che segnò un momento fondamentale per la concezione stessa della matematica e del suo rapporto con la spiegazione delle leggi naturali. Da Galileo fino alla fine dell’Ottocento questo rapporto era stato considerato un fatto razionale in quanto la natura stessa sarebbe strutturata su leggi aventi forma matematica, diventa, nell’articolo del fisico premio Nobel, un fatto misterioso, enigmatico, resistente a qualsiasi spiegazione razionale. Si trattò, dunque, di un rovesciamento di visione e di un mutamento nella concezione degli oggetti matematici e del rapporto tra matematica e natura, accompagnato a un marcato scetticismo circa l’esistenza stessa delle stesse leggi naturali. Eppure, l’idea che sosteneva la concezione classica, e cioè che “il mondo è matematico”, resiste e anzi talora si presenta in forme ancor più radicali che nel passato. Tale idea può essere ancora proposta, e su quali basi? A rispondere sarà Giorgio Israel, che insegna storia della matematica presso l’Università di Roma “La Sapienza”, autore di più di 200 articoli scientifici e di 27 volumi.