Sono stati inaugurati gli spazi che la Scuola Normale Superiore avrà a disposizione per cinque anni nell’ex Fonderia numero 1 a Follonica. Postazioni multimediali per ricercatori e allievi come prima tappa di una collaborazione che potrebbe dar vita a una presenza stabile dell’istituzione universitaria pisana nella cittadina marittima in provincia di Grosseto. Al vaglio la possibilità di organizzare un corso di orientamento universitario da tenersi nel teatro ricavato dalla ristrutturazione degli ex stabilimenti dell’Ilva. E la Normale metterà a disposizione del territorio per cinque anni le proprie competenze scientifiche in ambito di conservazione dei beni culturali e chimico fisiche sull’agroalimentare.

«Credo che la collaborazione con la Normale sia il secondo passo di un percorso intrapreso da anni riguardo all’ex Fonderia – ha detto il sindaco di Follonica Andrea Benini in apertura di presentazione -. Il primo è stato il recupero e la conservazione di qualcosa di prezioso, e questo luogo è ricco di storia e di significato. Ci siamo anche sforzati di mantenere elementi originari di questi fabbricati, perché la memoria sia sempre sotto i nostri occhi. Ma adesso è anche arrivato il momento di immaginare un nuovo futuro, ed era questo il secondo passo da compiere. Vogliamo generare nuovi paradigmi, immaginare un modo di interazione con il territorio che sia adeguato ai nostri tempi e la collaborazione con una istituzione scientifica come la Normale ci sembra quanto di meglio possa esserci».

«Forse qualcuno potrebbe chiedersi il motivo della presenza della Scuola Normale qui a Follonica – ha proseguito Vincenzo Barone, Direttore della Normale -. Il mio progetto è quello di proporre sempre di più una “Normale disseminata” in zone “periferiche” della Toscana, come avviene già a Cortona, San Miniato, Arcidosso. Cosa facciamo in questi posti? Sostanzialmente scambiare conoscenze e qui partiamo con due filoni di ricerca: uno sui beni culturali e uno sull’agroalimentare. Andremo a cercare di sviluppare con i soggetti locali progetti di tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio archeologico, ma invito i soggetti stessi a proporsi in prima persona. Per quanto riguarda l’agroalimentare, la Scuola Normale ha alcuni laboratori che si prestano ad arricchire le conoscenze in questo ambito, come il Laboratorio di Biologia con le sue ricerche all’avanguardia sui processi di invecchiamento del sistema nervoso; il Laboratorio di Fisica incentrato sulle nanotecnologie applicate in ambito biofisico e medico; il Laboratorio Smart di Chimica computazionale focalizzato su tutto quello che riguarda la simulazione dei processi chimici di formazione delle molecole. Io credo che possa essere interessante per aziende e produttori locali consultarci per approfondire, per esempio, le dinamiche chimico/fisiche di composizione dei prodotti e intervenire poi sulle proprietà organolettiche, o sulla conservazione. Anche qui, come nel caso dei beni culturali, noi siamo a disposizione per effettuare indagini, consulenze, in maniera del tutto libera».  Già da prossimo anno la Normale proverà a organizzare anche a Follonica, come avviene a Cortona e San Miniato, incontri didattici destinati alle scuole: sia corsi di orientamento, sia giornate formative su determinati temi. «Io credo che per gli studenti e gli insegnanti del posto – ha detto ancora Barone – possa essere molto interessante conoscere la Scuola Normale, che non è un edificio o un insieme di strumentazioni: è una comunità di persone che fanno ricerca scientifica e umanistica “di frontiera” e che sempre di più vogliono parlare con i cittadini, per spiegare loro le attività, i risultati delle ricerche, quale potrebbe essere il futuro in particolari ambiti».

«II coraggio di rischiare dà risultati importanti e questa ne è la prova – ha spiegato il Presidente della Regione Enrico Rossi – Credo che non ci sia bisogno solo di produrre ricchezza ma che un territorio abbia la necessità di ritrovare il proprio passato, per sapere chi siamo stati. La storia siderurgica è per la Toscana del sud fondamentale: quello di Follonica è un salto in avanti importantissimo per il territorio. Dobbiamo combattere l’idea che sia necessario investire solo sui grandi centri: dobbiamo riscoprire le periferie, e la presenza della Normale qui sono certo che porterà un ottimo effetto su tutta la zona e aumenterà il livello della discussione. Penso che la ricerca della Normale si sposi perfettamente con le caratteristiche di questa parte della Toscana: abbiamo il compito di farla diventare centrale. L’università darà un grande contributo e anche noi faremo la nostra parte».

Follonica, 23 settembre 2017