Pisa, 6 giugno 2019. La cerimonia del passaggio di consegne tra Andrea Giardina e Luigi Ambrosio che si è svolta quest’oggi nella cornice della Sala Azzurra ha avuto come momento centrale l’abbraccio tra i due professori in conclusione dell’incontro, a simboleggiare i ringraziamenti che la Scuola Normale ha rivolto all’ex Direttore facente funzioni per il lavoro delicato svolto in questi mesi e gli auguri per gli impegni e le responsabilità che il nuovo Direttore si è assunto per i prossimi sei anni.

“Cercherò di valorizzare la ricchezza di idee ed energie di cui la Normale è così piena, pur con i miei limiti e difetti, di cui sono consapevole - ha dichiarato Ambrosio durante il suo intervento -. Per colmare i primi avrò e sto avendo un prezioso aiuto da tutti i voi, sui secondi dovrò lavorarci. La Scuola va custodita, perché anche in queste settimane ho avuto modo di constatare il prestigio accademico di cui gode, ma non bisogna sottovalutare il danno di immagine avvenuto nei mesi passati. Ringrazio Andrea Giardina perché ho imparato molto da lui in questo periodo di vicinanza e anche per la sintonia che si è creata”.

 “Stiamo affrontando un momento difficile – aveva in precedenza dichiarato Giardina -. Non mi riferisco alle ultime vicissitudini della Scuola Normale, che sono ormai alle nostre spalle, ma alla contingenza storica che stiamo vivendo, che richiede un impegno particolare a chi opera per la cultura e per la scienza e ha a cuore la religione laica dell’insegnamento. Assistiamo allo smantellamento di valori morali e culturali che ritenevamo parte del nostro modo di vivere nel rispetto della dignità umana. Ma già Tacito ricordava che come i corpi crescono lentamente e velocemente deperiscono, così gli ingegni e la cultura è più facile sopprimerli che riportarli in vita. In frangenti come questi, quella respublica che chiamiamo Scuola Normale ha bisogno di un respiro forte, non parossistico ma intenso, ha bisogno di una vitalità sobria e acuta, come lo stile di Luigi Ambrosio”. Giardina ha anche sottolineato come sia stato naturale per lui il ruolo di traghettatore al governo della Normale: “ È facile adempiere al proprio dovere quando si appartiene a una comunità unita dal rispetto della cosa pubblica, e che ritiene indivisibile questo valore. In questo luogo mi sento libero, mi sentirò forse prigioniero una volta che ne sarò uscito”. 

Di sobrietà e garbo, attenzione nei confronti dell’interlocutore che caratterizzano il nuovo Direttore aveva parlato anche il Preside della Classe di Lettere, Gianpiero Rosati, nel suo intervento ad inizio cerimonia, "uno stile che Ambrosio ha in comune con il suo antico maestro in Normale, il matematico Ennio De Giorgi". Uno “spiccato senso di empatia” è il tratto che anche due allievi, Morena Porzio per la Classe di Scienze e Michele Gammella per quella di Lettere, riconoscono nel prof. Ambrosio.

Dopo la nomina ufficiale avvenuta per decreto del Ministro Marco Bussetti mercoledì 29 maggio, il Direttore ha partecipato lunedì scorso al primo cda federato, ha incontrato mercoledì il capogabinetto del Ministro, e nelle prossime ore annuncerà la lista di delegati e prorettori, così come il 12 giugno il nuovo vicedirettore.

Sono giorni molto intensi, nei quali ho già avuto incontri proficui con il rettore dell’Università di Pisa, Paolo Mancarella, con il rettore dell'Università di Firenze Luigi Dei e con l’amministrazione del comune di Firenze  – ha detto ancora Ambrosio -. Con la professoressa Sabina Nuti, rettrice della Scuola Sant’Anna, abbiamo avuto diversi colloqui sul tema cruciale della Federazione.”.

Fabrizio Rossi, rappresentante del personale tecnico amministrativo in Senato Accademico, ha auspicato che con il prof. Ambrosio si ritrovi quel “clima di collegialità e di condivisione” che ha sempre contraddistinto la vita della Scuola.

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