Come ampiamente discusso e documentato ha sempre fatto parte del mio programma di mandato il proposito di fondare una Scuola Normale del Sud. La Scuola così costruita doveva poi poggiarsi interamente sulle proprie gambe e camminare da sola: la Scuola Normale Superiore di Pisa doveva essere solo il miglior “incubatore” possibile.
Già l’articolo di legge approvato alla Camera non corrispondeva esattamente a questo progetto, ma, soprattutto, la versione finale approvata il 30 dicembre scorso rappresenta un completo stravolgimento dell’idea iniziale, ricondotta all’ennesima scuola locale, filiazione di un’Università madre e senza nessuna autonomia. Se a questi aspetti si aggiunge il forte dissenso interno che si è inopinatamente sviluppato su questo ed altri elementi chiave del mio programma di mandato, appare evidente che le mie dimissioni da direttore siano inevitabili, come, peraltro, ho sempre riaffermato: non sono e non potrei mai essere un direttore che non cerchi di realizzare il mandato per cui è stato eletto.
A riprova di questo presupposto, voglio solo ricordare che la mozione di sfiducia al direttore è stata introdotta da me per la prima volta nello statuto della Scuola. Mentre non posso non rilevare un’accelerazione inusuale dell’insoddisfazione generale (peraltro durante una mia assenza per malattia) presento le mie dimissioni irrevocabili ed immediate da Direttore della Scuola Normale Superiore.

Pisa, 9 gennaio 2019.