Obiettivo del gruppo è promuovere maggiore sensibilità sul tema delle possibili discriminazioni sessiste nelle scienza, in particolare negli ambiti delle discipline STEM. Vi aderiscono anche studentesse e ricercatrici di Sant'Anna e Università di Pisa. Video interviste per l'8marzo.

Pisa, 6 marzo 2021.

A Pisa alla fine di dicembre 2020 è nato Pisa Pod, un gruppo sociale locale derivato della grande organizzazione internazionale 500 Women Scientists, nata negli Stati Uniti per promuovere attivamente una Scienza inclusiva, aperta e accessibile senza discriminazioni. La comunità internazionale raccoglie oltre 20.000 membri ed è presente su più di 100 Paesi nel mondo con oltre cinquecento Pod (termine inglese che indica un gruppo di collaborazione).

Al Pod pisano aderiscono ad oggi una ventina tra studentesse, PhD students, Post-docs, Ricercatrici e Professoresse provenienti dalla Scuola Normale Superiore, dalla Scuola Superiore Sant’Anna, dalla Università di Pisa e anche dall’Università di Firenze.

L’8 marzo, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, il Pisa Pod lancerà un ciclo di video-interviste a scienziate pisane di successo intitolato T.W.I.S.T. (Top Women in Science Talk), con l’obiettivo di sensibilizzare tutti sui temi del sessismo, del razzismo, delle molestie sessuali e di altre forme di discriminazione e di oppressione nella Scienza.

Saranno pubblicati periodicamente video di interviste a scienziate pisane di successo, tra cui Monica Bini (Professoressa Associata al Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Pisa), Francesca Meneghini (Professoressa Associata al Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Pisa) e Paola Binda (Ricercatrice di Fisiologia presso il Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia a Pisa), fruibili sul
canale YouTube del Pisa Pod .


“Nel mondo scientifico delle discipline conosciute come STEM, e cioè Scienze, Tecnologie, Ingegneria e Matematica, persiste ancora una forte discriminazione sessista e razziale che molto spesso le donne scienziate sono costrette a subire – dicono le aderenti a Pisa Pod -. Si può trattare di una parola fuori posto, di uno sguardo di troppo o di un’occhiata sminuente da parte del collega uomo, fino ad arrivare a casi più gravi di esclusione dal posto di lavoro per motivi di natura non meritocratica. Il nostro obiettivo è contrastare questo fenomeno e promuovere attivamente il ruolo della donna nella scienza”.

Il formato Pod in quanto tale si caratterizza per la sua indipendenza dall’organizzazione madre e dagli altri Pod localizzati altrove nel mondo: si agisce localmente, decidendo di volta in volta gli obiettivi ed eventuali scadenze, per promuovere nella comunità una sensibilizzazione al tema.

“Il Pod si articola orizzontalmente, ovvero in una struttura auto-organizzata, senza una leader capo, ma solo con poche organizzatrici che gestiscono e coordinano il lavoro delle partecipanti – continua Giulia Borgonovo della Scuola Normale-. Nessuna partecipante è obbligata a svolgere attivamente compiti o a aderire alle iniziative, ma può anche solo partecipare agli incontri per parlare e condividere idee ed esperienze personali relative al tema, usando quindi il Pisa Pod come luogo (per ora, virtuale) di incontro, nel quale tutto quello che verrà raccontato resterà vincolato all’interno del gruppo”.

Per le scienziate che vivono o lavorano a Pisa è possibile contattare il Pisa Pod di 500WS tramite uno dei canali social (https://www.facebook.com/500wsPisa/?ref=page_internal, https://www.instagram.com/500ws_pisa/, https://twitter.com/500wsPisa) oppure via e-mail 500wspisa@gmail.com.

 

 

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