Cresciuti in questi anni servizi, infrastrutture e processi per la dematerializzazione dei processi amministrativi. Una giornata di aggiornamento sulla situazione in Italia con esperti quali Antonio Parbonetti e Paolo Coppola.
PISA, 6 maggio 2025. La Scuola Normale in questi anni ha intrapreso con forza la digitalizzazione delle proprie procedure (amministrative, didattiche, di ricerca) e l’ammodernamento delle infrastrutture digitali. Un percorso dettato dall’agenda digitale europea per il decennio 2020-2030, ma non scontato per una istituzione sui generis: un ateneo di piccole dimensioni numeriche, ma con molti edifici in prevalenza storici, dislocati su tre sedi (oltre Pisa e Firenze anche Cortona), alcuni dei quali di recente acquisizione (la Palazzina di Via Roma a Pisa e Palazzo Vegni a Firenze).
Tant’è che, da una indagine del Politecnico di Milano del 2022, la Normale risultava avere un livello di digitalizzazione non ottimale, e nonostante ciò essere percepito come l’ateneo con il più alto grado di soddisfazione da parte degli utenti tra quelli che partecipavano al sondaggio. “Essendo una istituzione di piccole dimensioni, la Scuola non percepiva una forte necessità di digitalizzazione pervasiva - spiega Larissa Zoni, responsabile per la Transizione digitale SNS-. A partire dal 2023 l’obiettivo è stato quello di migliorare questo posizionamento incrementando il livello di digitalizzazione senza compromettere l’alta soddisfazione degli utenti”.
Le spese complessive in questo settore sono mediamente incrementate dal 2023 al 2025. Quelle per gli strumenti per la transizione digitale sono passate da 485.346 a 565.302 euro (+16%), soprattutto per l’acquisizione di ulteriori applicativi per la gestione della ricerca. Per gli investimenti in innovazioni tecnologiche la Normale è passata da 51.513 a 527.000 euro (+923%), una spesa dovuta al rinnovo della rete wi-fi e all’imminente rinnovo completo di tutti gli apparati di rete cablata. Per il mantenimento e la gestione operativa delle tecnologie, da 573.000 a 725.00 euro (+26%). “Sicuramente incidono l’aumento del costo delle licenze, l’acquisizione di spazi di archiviazione in cloud e l’incremento degli sforzi sulla sicurezza informatica – spiega ancora Zoni - ma sono diminuite le spese per alcuni capitoli particolari, come quelle per la gestione delle risorse umane e quelle della gestione della didattica, per la digitalizzazione della modulistica, per la firma digitale, insomma molti ambiti per i quali siamo quasi a regime, e che ci dicono che il percorso intrapreso è virtuoso”.
La dematerializzazione di procedure amministrative, che richiedevano il supporto cartaceo, è uno degli aspetti perseguiti con più forza. Al momento sono ben oltre 40 i moduli digitalizzati che non richiedono più la stampa e l’obiettivo è superare i 50, mentre nel 2024 sono state portate a termine alcune importanti innovazioni come l’introduzione della firma digitale u-sign, l’implementazione del flusso procedurale per la condivisione di atti negoziali e documenti contabili su Titulus, la gestione dell’attività seminariale e convegnistica, la dematerializzazione dei processi di gestione del consiglio di amministrazione e del senato accademico con la piattaforma Titulus organi.
Il tema della transizione digitale è al centro anche di percorsi formativi per rendere il personale della Scuola consapevole della necessità di un processo a beneficio innanzitutto dei cittadini utenti. Giovedì 8 maggio, per la serie di incontri dedicata al tema dell’anticorruzione e della trasparenza promosso dal Segretario Generale della Scuola, Enrico Periti, interverranno alcuni primi attori italiani di questo percorso, come Antonio Parbonetti, che proprio insieme a Periti ha co-curato il libro Dopo i 250 milioni di miliardi. Le organizzazioni universitarie di fronte al cambiamento della transizione digitale; Paolo Coppola, che nel 2021 è stato consulente tecnico della Presidenza del Consiglio per la digitalizzazione della pubblica amministrazione ed è autore del libro + Digitale – Corruzione + Democrazia. La trasformazione digitale della pubblica amministrazione.