Giuseppe Marcocci è professore a Oxford. L’ex allievo della Scuola Normale, in cui ha conseguito il PhD in discipline storiche nel 2008 sotto la guida di Adriano Prosperi, ha ottenuto l’incarico di Associate Professor in Iberian History (European and extra-European, 1450-1800), con un focus speciale sugli imperi coloniali.

 Si tratta di un incarico di particolare prestigio perché conseguito presso la Facoltà di Storia, una delle più importanti al mondo. Marcocci sarà inoltre fellow dell’Exeter College, il quarto più antico college di Oxford, fondato nel 1314.
L’incarico è esplicitamente teso a dare continuità all’insegnamento di John H. Elliott, il massimo esponente degli studi iberici nel mondo anglo-americano del XX secolo. La selezione si è svolta nel mese di febbraio e l’incarico avrà inizio dal 1 ottobre 2017.
Giuseppe Marcocci dopo il perfezionamento è stato anche ricercatore di Storia moderna alla Scuola Normale, dal 2010 al 2012, dirigendo il progetto FIRB “Beyond the Holy War” sulle relazioni tra musulmani e cristiani nel mondo moderno, prima di passare all’Università della Tuscia, dov’è attualmente professore associato di Storia moderna e coordinatore nazionale del progetto PRIN “Translating Worlds: Towards a Global History of Italian Culture, 1450-1914″. I suoi interessi scientifici si sono sempre rivolti al mondo iberico in età moderna, con particolare attenzione per la storia degli imperi coloniali. È autore di numerosi libri e articoli in riviste internazionali, fra i quali: L’invenzione di un impero. Politica e cultura nel mondo portoghese, 1450-1600 (Carocci, 2011), Indios, cinesi, falsari. Le storie del mondo nel Rinascimento (Laterza, 2016) e “Too Much to Rule: States and Empires across the Early Modern World”, apparso sul Journal of Early Modern History nel 2016.