L’Istituto del CNR che da anni raccoglie, elabora e pubblica in rete i testi e il vocabolario dell’italiano antico avrà una sede a Pisa. Obiettivo: sviluppare e potenziare gli strumenti filologici e digitali di OVI.

Pisa, 23 gennaio 2020.

Sta per essere approvata la costituzione presso la Scuola Normale di Pisa di una unità di ricerca dell’Istituto Opera del Vocabolario Italiano (OVI) del Consiglio Nazionale delle Ricerche. OVI, che ha sede a Firenze presso l’Accademia della Crusca, da decenni raccoglie ed elabora, e negli ultimi anni pubblica in rete in modalità open access, il corpus testuale e il vocabolario dell'italiano antico, dalle origini al XIV secolo. Il nuovo soggetto alla Scuola Normale si pone l’obiettivo di un ulteriore sviluppo filologico e informatico
del corpus, e si inserisce in un contesto di ricerca, quello della Classe di Lettere e Filosofia, da anni pienamente attivo nella repertoriazione digitale dei testi antichi.

La prossima apertura di una unità di ricerca dell’Istituto OVI a Pisa è stata ricordata dal presidente del CNR Massimo Inguscio, ai margini dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Firenze, martedì scorso, commentando il progetto di un museo della lingua che dovrebbe sorgere proprio a Firenze. Il Direttore della Scuola Normale, Luigi Ambrosio, ha confermato che è in corso l’approvazione da parte degli organi di governo della Scuola Normale della convenzione per la costituzione di una unità di ricerca di CNR-OVI presso la Classe di Lettere e Filosofia. 

Il Corpus OVI attualmente raccoglie circa 24 milioni di occorrenze dell’italiano antico ed è diventato uno strumento indispensabile per l'intera comunità scientifica nazionale. La nuova unità pisana disporrà di personale di ricerca del CNR e della Scuola Normale. Ne farà parte anche il prof. Lino Leonardi, coordinatore nazionale del progetto "RENOVO", destinatario di un finanziamento ministeriale per aggiornare il corpus testuale e creare attorno ad esso nuovi strumenti di filologia digitale.