La Scuola Normale ha eletto il proprio Direttore per il quadriennio 2016-2020. Vincenzo Barone, ordinario di Chimica Fisica, guiderà l’istituzione di Piazza dei Cavalieri a partire dal prossimo autunno. L’intera comunità della Scuola si è mobilitata quest’oggi per l’election day, e Barone, unico candidato alla direzione, con 41 voti ha ampiamente superato il quorum richiesto (26 voti).

Nato ad Ancona, ma napoletano per origini e formazione, Vincenzo Barone è il ventiduesimo Direttore della Scuola fondata nel 1810 a Pisa da Napoleone, istituzione universitaria che le classifiche internazionali giudicano la migliore in Italia.

“È un incarico di grande prestigio – commenta Barone – che mi rende molto orgoglioso. Il mio pensiero prima di tutto va ai colleghi, agli studenti, al personale tecnico e amministrativo che ha creduto nella mia candidatura e nel mio progetto, lavorerò per non deluderli”.

Le prime congratulazioni sono arrivate dall’attuale Direttore, Fabio Beltram, in scadenza di mandato il primo novembre. “Mi congratulo vivamente con Vincenzo Barone per la sua elezione e sono molto lieto per la semplicità con cui la Scuola ha attraversato questo importante passaggio istituzionale. Abbiamo fissato queste elezioni nel mese di giugno per garantire alcuni mesi di sovrapposizione con l’attuale direzione e dare modo così al nuovo eletto di conoscere pienamente lo stato della Scuola e le dinamiche di governo in corso”.

Al centro del programma con cui Barone si era presentato nelle scorse settimane c’erano tre priorità per consolidare e rinnovare l’identità della Normale: integrazione, sperimentazione, promozione.

“Unire le forze è fondamentale, all’interno e all’esterno: penso alle due anime della Scuola, quella umanistica e quella scientifica, che devono lavorare insieme e non essere considerate due mondi a sé stanti. E penso alle collaborazioni con istituzioni a noi analoghe: dobbiamo sforzarci di integrare le competenze nella convinzione che sommandole non si raddoppiano, si moltiplicano”.

Oltre a questo la Normale deve essere un luogo di sperimentazione. “Vista la piccola taglia del nostro ateneo e l’alto livello delle professionalità che siamo in grado di sviluppare – prosegue il professor Barone – possiamo permetterci di cercare nuovi orizzonti per la didattica e la ricerca, percorrere strade inesplorate, in grado poi di essere seguite dalle altre università. La Normale deve essere un modello, altrimenti quale sarebbe la nostra funzione nel panorama universitario italiano?”.

Per quanto riguarda il capitolo promozione, Vincenzo Barone è convinto che “si può, si deve fare di più per far comprendere il potenziale di una istituzione come la Normale, in grado di essere una fucina di talenti. In Italia e all’estero tutti coloro che vogliano formarsi in un ambiente stimolante devono sapere che la Scuola Normale esiste e che è possibile provare ad accedervi”.

Infine il prof. Barone si sofferma sullo stato di salute della Normale che andrà a guidare: “siamo un ateneo sano, grazie al lavoro fatto da chi mi ha preceduto, ma appunto per questo possiamo permetterci adesso di fare un passo ulteriore, di spingerci a esplorare nuove possibilità di studio, di ricerca, per ampliare i margini di impiego dei nostri allievi nel mondo delle professioni, per dare l’opportunità al mondo delle imprese di sfruttare le nostre competenze, per cercare con le istituzioni universitarie collaborazioni su specifici progetti, avendo come parola d’ordine l’innovazione”.

Rassegna Stampa

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Pisa, 15 giugno 2016