La Normale si conferma “la Scuola” di talenti. Secondo il “XX Rapporto sul Profilo e sulla Condizione occupazionale” stilato dal consorzio AlmaLaurea e presentato quest’oggi all’Università di Torino, gli allievi del corso ordinario hanno risultati accademici superiori alla media nazionale.

Gli studenti “normalisti” che ottengono la laurea triennale e magistrale presso l’Università di Pisa – e i diplomi di primo livello e di licenza alla Scuola Normale – rispettando i tempi previsti è infatti pari al 96,5% (raggiunge il 100% per la laurea triennale e il diploma di primo livello), contro una media nazionale del 51,1%: significa che i normalisti si laureano e diplomano “in corso”, con una età media di 23 anni e 2 mesi rispetto al dato nazionale di 26 anni.

Il voto di laurea è mediamente 112,9 su 110 (il voto di 110 e lode è stato posto uguale a 113), rispetto alla media nazionale di 102,7. Riguardo alla condizione occupazionale, a un anno dalla laurea, il 72,1% degli intervistati ha dichiarato di essere impegnato in un’attività retribuita (il 33% di questi può contare su un contratto a tempo indeterminato). Il tasso di disoccupazione è pari al 3,1%. Per la restante percentuale, si tratta in prevalenza di ex allievi del corso ordinario che si accingono a intraprendere il dottorato di ricerca. La media retributiva degli occupati è di 1.667 euro mensili, mentre il dato nazionale è di 1.153. Tale media sale a 2.340 euro mensili netti a 5 anni dal conseguimento del titolo, contro una media nazionale di 1.428.

L’indagine

Gli ex allievi del corso ordinario della Scuola Normale coinvolti nel rapporto sono 115, e hanno ottenuto la laurea all’Università di Pisa e il diploma alla Scuola Normale nel 2017. Si tratta di 55 laureati e diplomati in corsi ordinari di primo livello, 51 laureati e diplomati in corsi ordinari a ciclo unico e 9 laureati e diplomati in corsi ordinari di secondo livello.

L’Indagine sulla condizione occupazionale ha invece riguardato complessivamente 152 normalisti. I dati si concentrano sull’analisi degli allievi che hanno conseguito il titolo nel 2016 e su quelli degli allievi usciti nel 2012 e intervistati dopo cinque anni dal titolo.  Complessivamente, invece, l’indagine ha coinvolto oltre 276 mila laureati nel 2017 mentre, per la condizione occupazionale, ha analizzato oltre 630 mila laureati di primo e secondo livello nel 2016, 2014 e 2012 contattati, rispettivamente, a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo. 74 le università coinvolte, tutte quelle (eccetto lo Iuss Pavia) che fanno parte del Consorzio AlmaLaurea, cui solo recentemente la Normale ha aderito.

Provenienza, background formativo, riuscita negli studi universitari dei normalisti

L’83,5% del campione intervistato proviene da fuori regione; un allievo era straniero. È in possesso di un diploma di tipo liceale (classico, scientifico e linguistico) il 95,7%. Possiede un diploma tecnico il 3,5%. Assente la quota con diploma professionale. L’età media alla laurea è 23,2 anni, nello specifico di 22,1 anni per i diplomati di corsi ordinari di primo livello, 24,3 per i corsi ordinari a ciclo unico e di 24,5 anni per i corsi ordinari di secondo livello. Il 96,5% dei diplomatii termina l’università in corso: in particolare è il 100,0% tra i corsi ordinari di primo livello, il 94,1 tra i corsi ordinari a ciclo unico e l’88,9% tra i corsi ordinari di secondo livello. Il voto medio di laurea è 112,9 su 110: 112,9 per i diplomati dei corsi ordinari di primo livello e per i corsi ordinari a ciclo unico, 113,0 per i corsi ordinari di secondo livello. Si ricorda che per il calcolo delle medie il voto di 110 e lode è stato posto uguale a 113.

Tirocini curriculari

L’11,1% ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi: è il 9,8% tra gli allievi dei corsi ordinari di primo livello, il 12,5% tra i corsi ordinari a ciclo unico e l’11,1% tra i corsi ordinari di secondo livello. Ha compiuto un’esperienza di studio all’estero riconosciuta dal corso di laurea (Erasmus in primo luogo) il 7,4%: il 2,0% per i corsi ordinari di primo livello, il 12,5 per i corsi ordinari a ciclo unico e l’11,1% per corsi ordinari di secondo livello. Il 21,3% ha svolto un’attività lavorativa durante gli studi universitari: è il 15,7% tra i diplomati dei corsi ordinari di primo livello, il 25,0% per i corsi ordinari a ciclo unico e il 33,3% tra i corsi ordinari di secondo livello.

Soddisfazione per l’esperienza presso la Normale

Riguardo alla soddisfazione per l’esperienza presso la Scuola, il 90,3% è soddisfatto del rapporto con il corpo docente. In merito alle infrastrutture messe a disposizione, il 94,2% considera le aule adeguate. Più in generale, il 90,3% si dichiara soddisfatto dell’esperienza universitaria nel suo complesso. E quanti tenterebbero ancora il concorso di ammissione alla Scuola Normale Superiore? Il 93,2% sceglierebbe nuovamente la stessa Classe e la stessa area disciplinare.

CONDIZIONE OCCUPAZIONALE

I normalisti che hanno conseguito la laurea magistrale e il diploma di licenza del 2016 contattati dopo un anno dal titolo sono 57, quelli del 2012 contattati a cinque anni sono 42.

A un anno

A un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione (si considerano occupati quanti sono impegnati in un’attività retribuita, di lavoro o di formazione) è pari al 72,1%. Il tasso di disoccupazione, calcolato sulle forze di lavoro, è pari al 3,1%. Il 33,3% prosegue il lavoro iniziato prima della laurea, il 66,7% ha iniziato a lavorare solo dopo il conseguimento del titolo. Il 33,3% degli occupati può contare su un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato mentre il 66,7% su un lavoro non standard (in particolare su un contratto alle dipendenze a tempo determinato). Il lavoro part-time coinvolge il 33,3% degli occupati. La retribuzione è in media di 1.667 euro mensili netti. Il 66,7% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite durante il percorso di studi della Scuola Superiore.

A cinque anni

Il tasso di occupazione è pari al 77,8%. Il tasso di disoccupazione è pari all’8,7%. Gli occupati assunti con contratto a tempo indeterminato sono il 21,4%, mentre gli occupati che svolgono un lavoro non standard sono il 64,3%. Nessuno è occupato part-time. Le retribuzioni arrivano in media a 2.340 euro mensili netti. Il 57,1% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite presso la Scuola Superiore. Ma dove vanno a lavorare? Il 28,6% è inserito nel settore privato, mentre il 71,4% nel pubblico. L’ambito dei servizi assorbe il 92,9%, mentre l’industria accoglie il 7,1% degli occupati.

Pisa, 11 giugno 2018