Pubblicato per le Edizioni della Normale il volume La democrazia allo specchio, che indaga il rapporto tra società e Stato, libertà e sicurezza, democrazia e rappresentanza dei due pensatori ottocenteschi.

Pisa, 24 novembre 2020.

Pubblicato recentemente per le Edizioni della Normale, il nuovo volume dal titolo La democrazia allo specchio affronta, con una serie di contributi di alcuni allievi ed ex allievi della Scuola, il fondamentale problema politico del rapporto tra libertà ed eguaglianza nel pensiero di Tocqueville e Marx. Dei dodici saggi che compongono il volume sette sono dedicati a Tocqueville, autore forse meno noto rispetto a Marx al grande pubblico.

La sua opera principale, La Democrazia in America, pubblicata in due volumi tra il 1835 e il 1840, è uno dei testi fondativi del liberalismo classico: l’opera riporta, infatti, le esperienze e le opinioni dell’autore durante il suo viaggio nel Nuovo Continente, modello – soprattutto agli occhi di un francese del tempo – di una nuova idea di democrazia. Era la libertà, per l’autore, incarnata nelle forme istituzionali del decentramento e del federalismo, a costituire il vero spirito della realtà americana.

Gli Stati Uniti, come Tocqueville scrisse nella Prefazione alla dodicesima edizione della Democrazia¸ significativamente quella del 1848, avevano scoperto il segreto dell’eguaglianza nella libertà; mentre l’Europa – e la Francia in primis – rischiava ogni giorno di più di riscoprirsi uguale nella servitù.

Il confronto con Marx sorge, quindi, spontaneo per la centralità che il problema dell’eguaglianza occupa anche nella riflessione di questo pensatore. Pur divergenti nelle conclusioni, queste due grandi personalità ottocentesche – certo destinati a cambiare le sorti del pensiero politico – condividono la consapevolezza di molti dei problemi del loro tempo: il rapporto tra società e Stato, libertà e sicurezza e, non ultimo, la questione cruciale del nesso tra democrazia e rappresentanza.

Questi eterni dilemmi, attuali oggi come sempre, sono l’oggetto di indagine di questo volume: come scrive Michele Ciliberto, professore emerito della Scuola, nella Prefazione all’opera «questo libro muove da una interrogazione, svolta in chiave storico-politica, sulla crisi della democrazia e, in modo particolare, della democrazia rappresentativa – un fenomeno di larga portata che non riguarda solo il nostro paese ma l’intera Europa e anche gli Stati Uniti d’America».

La cura del volume è stata affidata a due studenti del corso ordinario, Gio Maria Tessarolo e Marco Zolli. Tra gli allievi ed ex-allievi che hanno contribuito figurano: Gaia Anselmo, Danila Patti, Irene Saggese, Giulia Zerbinati, Francesco Molinarolo, Federico Ammirabile, Alessio Tartaro, Matilde Carrera, Jonathan Salina, Salvatore Carannante

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