Pisa, 4 gennaio 2019. Ricordare la Grande Guerra in esametri latini: questa l’idea alla base del poemetto “Reditus in montem Ortigaram” con cui Francesco Grotto, allievo del corso di Filologia classica della Scuola Normale Superiore, ha vinto la seconda edizione del Certamen latinum “Nova humanitas”. La premiazione si terrà il 18 gennaio 2019 all’Università di Roma “La Sapienza”.

Il Certamen è un concorso di prosa e poesia latina aperto agli studenti dell’ultimo triennio delle Scuole superiori e agli studenti delle Lauree triennali e magistrali delle classi di Lettere delle Università italiane. Il tema di quest’anno, espresso dalla massima sallustiana “Idem velle atque idem nolle, ea demum firma amicitia est” (Volere e non volere le stesse cose : in questo consiste una salda amicizia), è stato interpretato da Francesco intrecciando nel testo due piani narrativi: il presente – un giorno di primavera in cui un anziano reduce ritorna sul monte Ortigara, dove ha combattuto da giovane tra gli Alpini – e il passato, che riaffiora a brandelli come ricordo degli ultimi colloqui con un commilitone.

“A cent’anni dalla fine della Grande Guerra, ho voluto ricordare la battaglia dell’Ortigara” racconta Francesco. “Ricordare, dunque, il dolore della perdita e dare voce alla nostalgia, e non celebrare o esaltare il mito eroico, frutto di costruzione successiva”. La commissione, formata dalla prof. Michelina Panichi, promotrice del Certamen, e da tre professori esperti di latino della Sapienza, ha apprezzato l’intrecciarsi di diverse tradizioni: quella degli Alpini, quella della letteratura e della musica veneta, quella neolatina.

È la seconda volta che un allievo della Scuola si aggiudica il primo premio, dopo la vittoria di Nicolò Campodonico nella precedente edizione con un testo sulle migrazioni. Che senso può avere quindi scrivere nel 2018 poesia in latino su temi così attuali? “Proprio in latino, che è storicamente la lingua dell’Europa unita” spiega Francesco, “ho potuto parlare del dolore generato da una guerra che ha lacerato la vita degli Stati europei”.