La Scuola Normale Superiore aderisce all'appello #ScienzaInParlamento - La Scienza al servizio della Democrazia, per chiedere l’istituzione di una struttura di consulenza scientifica al servizio dell’attività legislativa del nostro Paese. In poco più di due mesi, la petizione online #ScienzaInParlamento ha quasi raggiunto 6000 firme di cittadini, accademici, giornalisti e politici e l’iniziativa ha ottenuto l’appoggio di fondazioni prestigiose come AIRC, Fondazione Umberto Veronesi, Telethon, di realtà importanti della ricerca come l’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”.

A sottoscrivere fin dall’inizio l’appello, personalità di rilievo del mondo della ricerca italiana che condividono l'importanza di mettere a disposizione dei deputati e dei senatori le migliori conoscenze esistenti su alcuni temi di natura scientifica e tecnologica che sono fondamentali per il futuro del nostro Paese e dell'Europa. È cruciale però che queste conoscenze siano trasmesse in modo funzionale, fruibile e al momento giusto affinché i membri del Parlamento possano trarne pieno beneficio. Per questo la proposta è quella di costituire una struttura che faccia da intermediaria tra gli esperti e i parlamentari, rimanendo dunque indipendente e traducendo il linguaggio, spesso troppo tecnico, della scienza. Soprattutto, deve essere in grado di restituire la complessità di alcune questioni per permettere ai nostri rappresentanti di prendere decisioni informate ed equilibrate.

Sono diverse le democrazie che usufruiscono di un servizio simile già da alcuni decenni. Il Parlamento europeo ha istituito nel 1987 lo Science and Technology Options Assessment (STOA); gli Stati Uniti stanno lavorando per ripristinare l’Office of Technology Assessment che fino al 1995 ha offerto supporto scientifico ai membri del Congresso. Tra i Parlamenti europei, il primo a usufruire di un servizio simile è stato quello britannico, che nel 1989 ha fondato il Parliamentary Office for Science and Technology (POST). Il lavoro principale del POST, ormai consolidato, è quello di redigere delle note informative di 4 pagine su alcuni temi scientifici e tecnologici rilevanti per il dibattito parlamentare o per l’attività legislativa in corso. Anche Francia, Germania, Svezia, Belgio, Grecia, Finlandia, Danimarca, Norvegia, Paesi Bassi e Svizzera hanno uffici di consulenza scientifica e tecnologica, ciascuno con caratteristiche diverse che ne rispecchiano la genesi e tengono conto dell’assetto costituzionale dei rispettivi Paesi.

Anche il mondo della politica ha accolto con interesse la proposta e il gruppo dei coordinatori ha avuto un positivo e proficuo incontro con il vicepresidente della Camera dei deputati Ettore Rosato.

Il 26 giugno  #ScienzaInParlamento, in collaborazione con la School of Government della LUISS, organizza un workshop di una mattinata per capire quale forma potrebbe assumere una struttura di consulenza scientifica per il Parlamento italiano. A discutere di questo tema ci saranno alcuni rappresentanti degli uffici di consulenza scientifica di altri Parlamenti europei: Lydia Harris per la Gran Bretagna, Theodoros Karapiperis per il Parlamento europeo, e Lorenzo Melchor, uno dei promotori di #CienciaenelParlamento, la fortunata iniziativa spagnola cui #ScienzaInParlamento si ispira. Interverranno anche i capi dei Servizi studi di Camera e Senato per raccontare come funziona la consulenza parlamentare sui temi giuridici ed economici. La mattina si concluderà con una discussione aperta tra esponenti della cittadinanza, della politica, del terzo settore, dell’accademia e della ricerca. L’evento è aperto al pubblico e gratuito, occorre solo iscriversi a questo link.