La Scuola Normale Superiore ottiene due importanti riconoscimenti, a livello internazionale e nazionale. E’ la prima università italiana tra le prime 200 del mondo secondo l’edizione 2016-2017 della World University Ranking, la classifica redatta da Times Higher Education che conteggia i risultati della didattica e della ricerca di 980 atenei di tutto il mondo pubblicata nella serata di ieri. In Italia delle 39 università che entrano in questo ranking, la Scuola Normale è nettamente la prima, 137esima, con la seconda, la Scuola Superiore Sant’Anna, che si classifica al 190esimo posto.

Il risultato della classifica redatta dal settimanale Times, tra le due o tre più quotate a livello internazionale, si aggiunge alla performance della Scuola Normale ha raggiunto nel bando PRIN 2015, che ha finanziato più di 300 progetti nazionali nei vari campi della ricerca di base (fino a 600.000 euro l’importo di ogni finanziamento).

Con otto coordinatori nazionali e cinque coordinatori locali la Scuola Normale Superiore dà ancora una volta prova della propria eccellenza scientifica, ma anche della ricchezza e complessità del proprio panorama culturale. Infatti le tematiche dei progetti finanziati spaziano dall’astrochimica (progetto coordinato da Vincenzo Barone, eletto direttore della Scuola Normale per il quadriennio 2016-2010) alla letteratura latina (Gianpiero Rosati), passando per la storia dell’arte (Flavio Fergonzi) e la matematica avanzata (Luigi Ambrosio, Andrea Malchiodi, Fulvio Ricci,Umberto Zannier). Anche la nuova sede di Firenze contribuisce al successo complessivo con il progetto riguardante le politiche nel campo dell’educazione (Giliberto Capano).

In un confronto con gli altri atenei italiani, a fronte di una probabilità di successo media inferiore all’8% (circa 300 progetti finanziati su oltre 4000 presentati), quella della Scuola si attesta sul 40% (8 progetti finanziati su 20 presentati con coordinatore nazionale).

I risultati del bando Prin 2015 e della classifica THE sorprendono se si tiene conto della taglia della Scuola Normale, che tra professori e ricercatori non può vantare i numeri delle altre università: solo nelle scienze fisiche e matematiche, per esempio, la Scuola di Piazza dei Cavalieri ottiene 5 dei 95 progetti Prin riguardanti questi settori scientifici (circa il 5%).

“A mio parere non si tratta di vantarsi rispetto ai colleghi degli altri atenei – dichiara il direttore eletto della Normale Vincenzo Barone a proposito di questi risultati – ma di trovare la forza, tutti insieme, di rilanciare il paese. La Scuola Normale rappresenta una opportunità in questo senso e mi piacerebbe che anche valutazioni oggettive come quella del Times Higher Education e risultati come quello straordinario dei finanziamenti Prin contribuissero a veicolare questo messaggio”.

“Questi risultati – sottolineano in maniera congiunta Vincenzo Barone e Pierdomenico Perata riguardo al ranking britannico – confermano la grande qualità della didattica e della ricerca scientifica che ogni giorno la Scuola Normale Superiore e la Scuola Superiore Sant’Anna mettono a disposizione dei propri allievi all’interno delle aule e dei laboratori.  Il fatto, poi, che i primi due atenei italiani siano distanti solo pochi metri, che offrano un percorsocurriculare’ identico, ovvero laurea più dottorato, in ambiti scientifici diversificati è una risorsa che vogliamo valorizzare nei prossimi tempi per dare alla Toscana, e all’Italia, un polo di ricerca che possa risultare ancora più attrattivo a livello internazionale”.

Pisa 22 settembre 2016