Per la Scuola Sant’Anna domande entro il 20 febbraio, la Scuola Normale ha già avviato il percorso lo scorso semestre accademico con molti studenti UNIPI iscritti ai corsi interni. L’iniziativa è frutto di due nuove convenzioni siglate dall’Università di Pisa con le due Scuole universitarie

 

PISA, 15 febbraio 2024 - Per la prima volta dall'anno accademico in corso, tutte le studentesse e gli studenti dell’Università di Pisa, anche se non allievi e allieve di Scuola Normale e Scuola Sant'Anna, hanno la possibilità di seguire i corsi interni delle due Scuole pisane, e conseguire crediti formativi. Grazie a due nuovi distinti accordi, si consolida il Sistema universitario pisano e diventa più forte la collaborazione fra i tre atenei cittadini per garantire una maggiore reciprocità di servizi nella didattica.

L’ammissione alle attività formative della Scuola Superiore Sant'Anna e della Scuola Normale Superiore è stata possibile grazie a due successive convenzioni approvate dai Senati accademici e dai Consigli di Amministrazione delle tre istituzioni accademiche, animate dall’intento di arricchire il percorso formativo di ragazze e ragazzi che vengono a studiare a Pisa, anche in un’ottica futura di avviamento alla ricerca.

Per fare domanda e seguire le lezioni del secondo semestre al Sant’Anna c’è tempo sino al 20 febbraio e possono intanto fare richiesta gli studenti delle magistrali o delle magistrali a ciclo unico dal quarto anno in poi. Le materie sono Economia e Management, Giurisprudenza, Scienze Politiche, Medicina, Ingegneria industriale e dell’informazione, Scienze agrarie e biotecnologie vegetali. Questa possibilità è già offerta dalla Scuola Normale Superiore. Sono stati 80 gli studenti e le studentesse per la Classe di Lettere e 200 per la Classe di Scienze iscritti all’Università di Pisa che hanno partecipato alle lezioni della Scuola Normale Superiore per il primo semestre di quest’anno.

Gli allievi ordinari e le allieve ordinarie della Scuola Superiore Sant'Anna e della Scuola Normale Superiore, in quanto studenti dell’Università di Pisa, hanno da sempre l’obbligo didattico di frequentare le lezioni dell’Università, insieme ai corsi interni. Da adesso studentesse e studenti dell’Università di Pisa, anche se non allieve e allievi delle due Scuole, avranno una possibilità in più di frequentare i corsi di Sant’Anna e Normale.

"La convenzione didattica, che abbiamo varato in questi mesi con la Scuola Superiore Sant’Anna, insieme a quella con la Scuola Normale Superiore, fa parte – sottolinea il professore Giovanni Paoletti, prorettore alla Didattica dell’Università di Pisa - della politica di rafforzamento del sistema universitario pisano intrapresa dall’attuale governance dell’Ateneo. Pisa è una grande comunità studentesca e ha un’offerta didattica con pochi uguali, a tutti i livelli della formazione universitaria. Lavoriamo con impegno insieme a colleghi e colleghe delle due Scuole, per migliorare le sinergie e valorizzare questo potenziale come merita, a beneficio dei nostri studenti e delle nostre studentesse.”

 “La possibilità che viene oggi offerta agli studenti e alle studentesse dell’Università di Pisa – commenta la professoressa Anna Loretoni, preside della Classe di Scienze Sociali della Scuola Superiore Sant'Anna - è un'occasione per ribadire la cooperazione tra le nostre istituzioni, a vantaggio del sistema universitario pisano. Sarà un'occasione di arricchimento anche per i nostri allievi e per le nostre allieve. Come docenti, siamo pronti a condividere la nostra didattica, interdisciplinare e fortemente ancorata alla ricerca, con chi vorrà frequentare i corsi offerti dalla Scuola Superiore Sant'Anna”.  

Il professor Alessandro Schiesaro vicedirettore della Scuola Normale Superiore, si focalizza  sui termini della covenzione. “L’accordo tra Scuola Normale e Università di Pisa ribadisce una lunga collaborazione tra le due istituzioni e sancisce la possibilità per gli studenti di usufruire delle reciproche opportunità didattiche, prevede che frequentino i corsi senza altra autorizzazione e che ciascuna parte certifichi all’altra la frequentazione delle attività e l’esito delle valutazioni e degli esami; consente alle due istituzioni di condividere le proprie strutture didattiche e di ricerca necessarie all’attività formativa; stabilisce che vi sia la possibilità per i docenti di entrambi gli atenei di svolgere ore di insegnamento ulteriori rispetto ai compiti istituzionali se si rendessero necessarie per la crescita degli studenti e degli allievi. Penso che tutto questo contribuisca ad ampliare il ventaglio di possibilità che diamo ai giovani e ad elevare l’appeal del sistema universitario della città”.