Da luglio a dicembre 2021, presso l’Istituto Wigner-San Francesco di Erice (Centro Majorana), si potrà visitare l'esposizione «Alle origini della Sicilia. La terra e la città degli Elimi», promossa dal Parco Archeologico di Segesta.

Pisa, 14 luglio 2021.

La mostra «Alle origini della Sicilia. La terra e la città degli Elimi» racconta, attraverso l’esposizione di materiali archeologici provenienti da Entella e da Segesta e immagini fotografiche, il paesaggio e la storia degli Elimi, un popolo che secondo la leggenda, fatta propria da loro stessi e non solo da storici come Tucidide e poeti come Virgilio, era venuto da Troia e si era insediato nella Sicilia occidentale.

L’esposizione è articolata in due parti. La prima raccoglie fotografie di grande formato realizzate da Cesare Cassanelli (Laboratorio Saet) e Luigi Nifosì (per il Centro Majorana), che introduce ai siti degli scavi ad Erice e Mozia – luoghi d’incontro tra punici, genti locali e altri,  grazie ai santuari. La seconda è una vera e propria mostra di reperti venuti alla luce nelle aree archeologiche di Segesta e di Entella, compresi i decreti, e altre epigrafi di particolare importanza.

La parte fotografica è stata inaugurata lo scorso 14 giugno, presso l’Istituto Wigner – San Francesco (Centro Majorana di Erice), alla presenza di Alberto Samonà (Assessore regionale per i Beni Culturali), Rossella Giglio (direttrice del Parco Archeologico segestano), Lorenzo Zichichi della Fondazione Majorana e Anna Magnetto, docente di Storia greca alla Scuola Normale Superiore e direttrice del Saet (Laboratorio di Storia Archeologia Epigrafia Tradizione dell’antico) in video-conferenza.

La professoressa Anna Magnetto ha rappresentato all’inaugurazione l’équipe di studiosi della Scuola Normale Superiore che ha collaborato attivamente alla progettazione e all’allestimento di questa mostra, sia della sezione fotografica sia ancor più di quella con i materiali e le iscrizioni. A settembre 2020 è stata infatti ripresa la storica collaborazione tra il Parco di Segesta e la Scuola Normale Superiore. La collaborazione era stata avviata più di trent’anni fa dall’archeologo Vincenzo Tusa e dallo storico della Normale Giuseppe Nenci, cui è intitolato l’Antiquarium di Contessa Entellina, e ulteriormente sviluppata da Carmine Ampolo, professore di Storia Greca e ora emerito della Scuola Normale.

La mostra è stata promossa dal Parco Archeologico di Segesta con la collaborazione scientifica del Laboratorio Saet. È stata curata da Anna Magnetto, da Carmine Ampolo e da Maria Cecilia Parra, professoressa di Archeologia Classica all’Università di Pisa, membro del Comitato Scientifico del Laboratorio Saet, con la collaborazione di Alessandro Corretti e Chiara Michelini (Laboratorio Saet). Il progetto espositivo si deve a Luisa Alagna, architetta consulente del Parco di Segesta.

Un convegno di studi internazionali sull’area elima e la Sicilia Occidentale, promosso anch’esso dal Parco Archeologico in collaborazione con la Scuola Normale Superiore di Pisa presso il Centro Majorana, completerà a settembre questa serie di iniziative per il rilancio archeologico e storico di quest’area occidentale della Sicilia antica.

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