Lo scrittore germanista chiude il ciclo di incontri organizzato dalla Facoltà di Lingue e letterature straniere dell’Università di Pisa
Dopo il grande successo ottenuto venerdì scorso dalla lezione di Umberto Eco dedicata a “La negoziazione del riferimento nei testi narrativi”, il ciclo di incontri su “La traduzione d’autore” promosso dal Corso di Laurea specialistica in Traduzione dei testi letterari e saggistici della Facoltà di Lingue e letterature straniere, si avvia al suo ultimo appuntamento e si prepara ad accogliere un altro importante autore. Il 13 ottobre, alle ore 11.00, nell’Aula del Castelletto della Scuola Normale Superiore salirà in cattedra lo scrittore e germanista Claudio Magris, uno dei più notevoli saggisti contemporanei e dei più penetranti e geniali studiosi di letteratura.

Docente di letteratura tedesca all’Università di Trieste, Claudio Magris collabora al “Corriere della Sera”. Ha contribuito, con numerosi studi a diffondere in Italia la conoscenza della cultura mitteleuropea e della letteratura del “mito absburgico”: “Il mito absburgico nella letteratura austriaca moderna” (1963), “Lontano da dove. Joseph Roth e la tradizione ebraico-orientale” (1971), “Itaca e oltre” (1982), “L’anello di Clarisse” (1984), “Danubio” (1986), libro di viaggio e itinerario culturale a un tempo, che ha conquistato il successo del grande pubblico. Nel 1999 è stato pubblicato “Utopia e disincanto”, ampia raccolta dei saggi di argomento non solo letterario. Con “Illazioni su una sciabola”, nel 1984, Magris esordisce nella narrativa, imponendosi come uno degli autori italiani più apprezzati all’estero. Il suo capolavoro, “Danubio” (1986), viene tradotto in più di diciassette lingue e il regista Pressburger ne trae uno spettacolo teatrale itinerante (1997). Da ricordare anche il saggio, scritto in collaborazione con Angelo Ara, “Trieste. Una identità di frontiera” (1987), affettuoso omaggio alla propria città natale. Superata la linea di demarcazione che separa il saggista dallo scrittore, Magris, già studioso del teatro in lingua tedesca e traduttore di testi teatrali (di Büchner, Kleist, Schnitzler, Grillparzer, Ibsen), si cimenta anche con il dramma teatrale, uscendo nel 1988 con il testo “Stadelmann”. Dopo il romanzo breve “Un altro mare” (1991) e l’intenso e musicale racconto “Il Conde” (1993), nel 1995 pubblica “Le voci”. Del 2005 è il poema “Alla cieca”. Nel 1997 lo scrittore triestino vince il prestigioso Premio Strega con “Microcosmi”, affascinante viaggio alla scoperta dell’immenso e dell’universale racchiusi nei luoghi di una geografia spazialmente circoscritta e personalmente rivissuta. Nel 2004 gli viene assegnato il premio Principe de Asturias (il Nobel spagnolo, in precedenza assegnato, nella sezione Letteratura, a Mario Vargas Liosa, Camilo José Cela, Carlos Fuentes, Günter Grass, Doris Lessing, Arthur Miller).

L’incontro con Claudio Magris di giovedì prossimo sarà presentato dal prof. Enrico De Angelis e dalla prof. Marina Foschi della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, mentre farà gli onori di casa per la Scuola Normale il Prof. Piermarco Bertinetto, preside della Classe di Lettere della Scuola. L’appuntamento con Magris rappresenta il sesto del ciclo “La Traduzione d’Autore” che nei mesi scorsi ha portato a Pisa alcuni tra i nomi più prestigiosi della letteratura italiana e internazionale, da Luis Sepulveda a Jean-Charles Vegliante, da Dacia Maraini a Antonio Tabucchi e Umberto Eco, facendo registrare tutti una grande partecipazione di pubblico.