Pubblicata la classifica di Times Higher Education. Su scala globale, la Normale è passata dalla posizione 168 su 1904 università monitorate la scorsa edizione, alla 154 su 2857 università campionate quest’anno. È il secondo ateneo italiano.
PISA, 10 ottobre 2024. La Scuola Normale Superiore è a ridosso della top 150 università migliori del mondo nella Classifica World University Rankings della rivista britannica Times Higher Education, pubblicata ieri, in particolare alla 154esima posizione su scala globale e secondo ateneo italiano. I risultati di World University Rankings si riferiscono all’anno accademico 2021/2022 e sono in comparazione con l’anno accademico 2020/2021. University of Oxford, Massachusetts Institute of Technology (MIT), Harvard University occupano invece le prime tre posizioni mondiali. La Normale inoltre è prima in Italia tra le Scuole universitarie Superiori a ordinamento speciale.
In generale il piazzamento della Scuola Normale è positivo su tutti i fronti. Su scala globale, la Normale è passata dalla posizione di 168 su 1904 università monitorate la scorsa edizione, alla 154 su 2857 università campionate quest’anno. In sostanza, pur essendo molto aumentata la platea dei competitor mondiali, la Normale è salita di ben 14 posizioni.
La Classifica di Times Higher Education monitora qualità dell’insegnamento (Teaching); l’ambiente di ricerca (Research Environment), parametro che include la reputazione di un’università per l’eccellenza nella ricerca tra i suoi pari; la qualità della ricerca (Research Quality) e altri pilastri come il trasferimento tecnologico nel mondo delle imprese (Industry) e la presenza di personale accademico dall’estero (International Outlook). La Scuola universitaria con sede a Pisa e Firenze ottiene ottimi punteggi soprattutto nei parametri dell’insegnamento, e in quello Research Environment, in cui passa quest’anno alla posizione 174 a livello mondiale rispetto alla 215 della scorsa edizione (41 posizioni scalate).
Luigi Ambrosio, Direttore Scuola Normale: «Prendiamo atto dell’ottimo piazzamento della Scuola in questa classifica tra le più autorevoli. Dobbiamo sempre ricordare che questi risultati andrebbero riparametrati sulle dimensioni dei singoli atenei, perché è chiaro che possa essere assai fuorviante mettere sulla stessa bilancia università generaliste con un personale di ricerca e studentesco di migliaia di persone e realtà accademiche di dimensioni volutamente contenute come la nostra. Detto questo, di particolare rilievo rispetto alla scorsa edizione della classifica World University Rankings è il fatto di aver scalato posizioni a livello globale nonostante l’ingresso di oltre 850 atenei valutati».