Di Corrado Bologna*

Una straordinaria «comunità di borbottanti» popola i chiostri e le biblioteche medioevali, inventando un nuovo modo di pensare la scrittura e la lettura. A compiere i primi passi in questo cammino verso l’idea nostra di “io” e di “mente” furono, sulla linea di Agostino, i monaci di San Vittore, a Parigi, insieme ai primi trovatori provenzali, poeti d’amore che scrissero negli stessi anni, all’inizio del secolo XII. Così Ivan Illich, nel suo bellissimo Nella vigna del testo (1993), definì l’invenzione dell’interiorità che accompagna la grande rivoluzione antropologica verso il pensiero moderno: «Per Ugo di San Vittore la lettura è un’attività motoria in senso corporeo. […] Leggendo, la pagina viene letteralmente incarnata, incorporata. […] La recitazione collettiva si tramuta in un borbottìo sommesso in cui ognuno ripete i versetti che preferisce. Questi versetti sono la via del suo pellegrinaggio verso il cielo, sia quando prega sia quando lavora. La lettura impregna i suoi giorni e le sue notti».

La Scuola di San Vittore, soprattutto con Ugo e Riccardo, rappresenta uno dei centri culturali in cui si elabora la metamorfosi del pensiero europeo intorno all’interiorità, avviato da Agostino nelle Confessioni e sviluppato con la pratica monastica del “ruminare” senza interruzione le parole e le idee nel profondo del cuore. L’interiorizzazione dell’esperienza lirica culmina infine nella poetica del canto che sgorga dal cuore pieno d’amore. La traducono in altissima poesia volgare prima i trovatori nella Francia meridionale, poi in Italia gli “spirituali” francescani, e Jacopone da Todi, e infine Dante, il quale, ripensando l’insegnamento agostiniano e vittorino, nella Commedia proclamerà di scrivere ciò che Amore gli «ditta dentro». Sullo sfondo s’intravede già, secoli più tardi, il pensiero poetante di Giacomo Leopardi.

La Scuola Normale Superiore organizza per i giorni 23-25 gennaio, nella Sala Azzurra del Palazzo della Carovana, un convegno internazionale, al quale parteciperanno alcuni fra i più grandi specialisti al mondo, sul tema: “La cultura dei Vittorini e la letteratura medievale“.

* Corrado Bologna
Professore di Letterature romanze medievali e moderne
Scuola Normale Superiore