L’alumna Ida Duretto, docente di Letteratura italiana all’Università di Kyoto, ha scoperto un’inedita poesia di Montale tra i taccuini depositati al Centro Manoscritti di Pavia. L’edizione del testo, dedicato al dibattito ambientalista sull’ecomostro di Fuenti, è pubblicata sul terzo fascicolo dei Quaderni montaliani (Interlinea, 2023).


9 Novembre 2023. Sull’ultimo fascicolo dei Quaderni montaliani, in uscita a novembre, l’alumna della Scuola Normale Ida Duretto, docente di Letteratura italiana all’Università di Kyoto, pubblicherà un’inedita poesia di Montale rinvenuta nel Centro Manoscritti dell’Università di Pavia durante le sue ricerche per l’edizione del commento agli Altri versi. Il componimento, battuto a macchina sul retro di una traduzione montaliana di Yeats, presenta diverse stesure: nelle prime compare il nome di Elena Croce, la figlia del filosofo Benedetto, scrittrice e ambientalista. Il testo affronta criticamente la costruzione dell’ecomostro di Fuenti, negli anni Settanta al centro di un dibattito sulla tutela dell’ambiente naturale: Elena Croce, infatti, aveva probabilmente tentato di coinvolgere Montale nel progetto di una proposta di legge sulla tutela dei beni culturali in seguito alla costruzione di un albergo sulla Costiera amalfitana, in località Fuenti, avvenuta nel 1972, su cui il poeta e numerosi altri intellettuali si erano già pronunciati.

Questo componimento dell’8 marzo 1975 sembra nascere proprio da questa sollecitazione: i riferimenti all’Inferno dantesco aumentano da una stesura all’altra, mentre scompare il nome di Elena Croce, come evidenzia Ida Duretto. La versione finale, con il titolo I grattacieli vergato a mano, si conclude con la constatazione amara che gli «alti piati» della «intellighenzia» «saranno sprecati; grattare il cielo / è ciò che resta a chi non creda più / che un cielo esista».

Duretto accosta questa poesia con una prima stesura di L’eroismo: «Elena vorrebbe che mi opponessi», incipit della prima versione de I grattacieli, richiama quel «Clizia avrebbe voluto che m’ingaggiassi» riferito all’impegno politico nella guerra civile spagnola. L’ipotesi non esclusa da Duretto è che questi componimenti costituissero una serie sull’impossibilità di prendere parte alla vita civile.

 

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